QUARTU ENTRA NELLA RETE RESPIRO PER LA PROTEZIONE DEGLI ORFANI SPECIALI

Anche Quartu entra a far parte della Rete “RE.S.P.I.R.O”, Rete di Sostegno per percorsi di Inclusione e Resilienza con gli Orfani speciali, figli di vittime di crimini domestici spesso derivanti da violenza di genere e femminicidio, ma non solo.

 

Data:
14 ottobre 2022

Visualizzazioni:
1391

Anche Quartu entra a far parte della Rete “RE.S.P.I.R.O”, Rete di Sostegno per percorsi di Inclusione e Resilienza con gli Orfani speciali, figli di vittime di crimini domestici spesso derivanti da violenza di genere e femminicidio, ma non solo.

 

 

Oggi presso la sede dell’ex Convento in via Brigata Sassari è stato siglato ufficialmente il Protocollo d’Intesa fra il Comune di Quartu, la Coop Sociale Irene 95, soggetto capofila del progetto e i partners territoriali Associazione CIPM Sardegna e Koinos Coop Sociale. Presente alla firma il Sindaco di Quartu Graziano Milia, l’Assessore ai Servizi Sociali Marco Camboni insieme alla dirigente Lorena Cordeddu, Susanna Murru del CIPM Sardegna e Claudio Sabadini in rappresentanza di Koinos. Il progetto si inquadra nell’ambito delle azioni promosse dal Governo tramite il “Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile” (l. 208/2015, art. 1 co. 3922) che tramite il proprio soggetto attuatore “Con i Bambini Impresa Sociale”, interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD ha individuato una serie di ulteriori partnership territoriali nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.

Nell’isola ed in particolare a Quartu i referenti di progetto saranno dunque, insieme al già citato soggetto capofila, l’Associazione CIPM e Koinos, che dispongono di una fitta rete di professionalità al proprio interno in grado di gestire la presa in carico di minori orfani nella fase di emergenza e per tutte le fasi successive che comprendono l’insorgere di specifiche esigenze educative, di sostegno, di reinserimento e di tutela compresa la cosiddetta “Child Safeguarding Policy”, un insieme di buone prassi altamente professionali messo in piedi dai partner di progetto e dalle organizzazioni referenti in modo da costruire una rete di protezione nei confronti dei minori spesso maltrattati e abusati.
In Italia sono attualmente stati individuati circa 150 casi di “orfani speciali”, vittime collaterali di casi di femminicidio e violenza in famiglia. Gli studi e le statistiche hanno evidenziato come in più della metà dei casi analizzati a livello europeo e italiano il pattern della violenza familiare sia legato ad uno squilibrio dei ruoli nella coppia spesso concomitanti all’arrivo di una gravidanza o alla presenza di figli piccoli. Al momento dell’evento mortale, più dell’85% delle coppie aveva in carico un figlio di circa 10 anni; nell’80% dei casi, gli orfani avevano già assistito a episodi di violenza contro la madre; nel 77% dei casi erano presenti durante l’omicidio, o hanno potuto intuirne da vicino le dinamiche traumatizzanti. Eppure, solo il 33% di essi ha potuto usufruire di un adeguato aiuto psicologico, mentre solo l’11% ha ottenuto un congruo risarcimento economico. Ben il 31% degli orfani speciali non ha avuto accesso ad alcun tipo di supporto.

In tutti questi casi interviene la rete RE.S.P.I.R.O. , con un’offerta specifica di servizi e di percorsi strutturati, andando a compensare anche le naturali carenze che la prima presa in carico dei care-giver tradizionali (spesso i parenti prossimi e le famiglie di provenienza materna) non sono in  grado di offrire. RE.S.P.I.R.O. andrà ad operare nel territorio anche fornendo un sostegno alle famiglie affidatarie, con consulenze mirate nella fase di affido, accompagnamento alla funzione educativa, gruppi di supporto e auto-aiuto, o con percorsi terapeutici individuali o di gruppo a seconda delle esigenze individuate. E’ prevista inoltre una formazione specifica, mirata e continua per operatori dei servizi socio-sanitari del territorio, per il personale dei centri anti-violenza e per gli altri professionisti (forze dell’ordine, personale del Tribunale ordinario e del Tribunale per i Minori, legali, insegnanti, volontari delle associazioni) con specifico riferimento al funzionamento traumatico dei minori esposti a violenza domestica e alla successiva perdita di entrambe le figure genitoriali.

Ulteriori informazioni

Aggiornamento:
14/10/2022, 14:54

Potrebbero interessarti