La nuova Biblioteca di Quartu Sant’Elena: oltre un secolo di storia, un futuro per la comunità

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Inaugurata il 10 maggio, in concomitanza con la tappa quartese di 'Monumenti Aperti'.

Data:

13 Maggio 2025

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Il 10 maggio 2025, in concomitanza con la manifestazione “Monumenti Aperti”, Quartu Sant’Elena ha celebrato l’inaugurazione della rinnovata Biblioteca comunale di via Dante, un evento che segna non solo la riapertura di un’istituzione culturale, ma anche un momento di riflessione sulla memoria, l’identità e il ruolo della comunità in una città in trasformazione.

Finanziata con 500 mila euro di fondi Pnrr e completata con un anno di anticipo rispetto alle scadenze previste, la biblioteca si presenta come il primo progetto Pnrr concluso in Sardegna, un simbolo di rinnovamento, prospettiva interdisciplinare e visione per il territorio. Ma al di là dei numeri e dei traguardi amministrativi la storia di questo luogo racconta un intreccio di vicende e aspirazioni collettive radicato in oltre un secolo di storia che ha attraversato catastrofi naturali, mutamenti sociali e un costante desiderio di rinascita.

La struttura di via Dante, oggi Biblioteca, sorge su un edificio che ha conosciuto molteplici destinazioni d'uso. Costruito nel 1901 come mattatoio comunale, l’edificio fu progettato in risposta alle esigenze igienico-sanitarie dell’epoca, in una Quartu che si affacciava alla modernità. La sua edificazione fu segnata dalle difficoltà economiche seguite all’alluvione del 1889, nota come S’Unda Manna, una calamità che devastò la città riducendo drasticamente i fondi disponibili per il progetto. Da 27mila lire e 4mila metri quadrati previsti, il budget fu tagliato a 18mila lire e l’area a 1.854 metri quadrati. Questo evento catastrofico non fu un momento di ridefinizione per la comunità, che dovette ricostruire non solo le infrastrutture ma anche il proprio senso di appartenenza.

Il mattatoio funzionò fino al 1968, per poi essere riconvertito in cantiere comunale e, negli anni Novanta, in biblioteca. Questo passaggio da luogo di produzione a spazio di cultura riflette un’antropologia del recupero: ciò che era funzionale al sostentamento fisico (il macello) diventa nutrimento intellettuale e sociale. La trasformazione non è solo architettonica, ma simbolica: l’edificio, testimone di crisi e rinascite, si fa portatore di una memoria stratificata, dove il passato non viene cancellato, ma integrato in un nuovo progetto collettivo.

La ristrutturazione del 2025, completata con fondi Pnrr, ha trasformato la Biblioteca in uno spazio radicalmente inclusivo, progettato secondo i principi dell’Universal Design. Accessibile a tutte le fasce d’età e con particolare attenzione alle persone con disabilità fisiche, cognitive e sensoriali, la struttura offre non solo libri ma anche tecnologie digitali avanzate: audiolibri, modelli tattili, interfacce interattive e spazi pensati per favorire l’autonomia. Qui emerge una filosofia dell’accesso che va oltre il pragmatismo: come scrive Hannah Arendt, lo spazio pubblico è il luogo dove si costruisce la pluralità umana. La biblioteca di Quartu va in questa direzione: non è solo un contenitore di sapere, ma un’agorà dove le differenze si incontrano, si riconoscono e si trasformano in dialogo.

Gli interni, rinnovati con arredi accessibili, zone relax e un impianto illuminotecnico all’avanguardia, favoriscono un’esperienza immersiva. Non si tratta solo di leggere ma di abitare lo spazio: giocare, ascoltare musica, partecipare a laboratori. La riapertura della biblioteca si inserisce in un contesto più ampio di trasformazione urbana. Con 9 progetti Pnrr in corso per 30,5 milioni di euro e ulteriori 20 milioni dai fondi di coesione, Quartu sta ridefinendo il proprio tessuto sociale e culturale. Il sindaco Graziano Milia ha sottolineato l’importanza di questo traguardo, non solo come successo amministrativo, ma come segnale di un rinnovato entusiasmo per il futuro. Perché i luoghi culturali sono “località” che producono appartenenza e immaginazione collettiva. Organismi vivi capace di adattarsi alle esigenze di una comunità in evoluzione. La biblioteca di via Dante è, in definitiva, simbolo di un atto di fiducia nella comunità. L'evoluzione di una città che pagina dopo pagina sta riscrivendo ogni giorno la sua storia.

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Ultimo aggiornamento

13 Maggio 2025

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