Cos'è?
Il percorso poetico teatrale ispirato alla Dea Madre ideato e realizzato da Grazia Dentoni e presentato nella cornice Teatri di Pace dall’associazione culturale Ananché, si appresta a rendere i suoi esiti al pubblico con la performance Matrilineare 25, in programma venerdì 23 maggio alle ore 19:00 a Quartu Sant’Elena, presso i Giardini di via Marghine (fronte Tennis Club Costa di Sopra), dove contemporaneamente inaugura, con la prima semina, l'orto per disabili creato da Maurizio Camba.
Matrilineare 25, laboratorio teatrale nomade e in continua trasformazione, è iniziato all’Ex Convento dei Cappuccini lo scorso 21 marzo con il simposio “Le Antenate del Futuro” dedicato alla rigenerazione culturale attraverso il femminile e alla valorizzazione del ruolo dell'arte delle donne. Da allora, le 25 partecipanti al laboratorio hanno attraversato Quartu con la forza e la delicatezza delle donne-dee in bianco, anche grazie al contributo dell’Assessorato dei Servizi sociali del Comune, abitando luoghi simbolici come il Nuraghe Diana, Sa Dom’e Farra, il Parco di Molentargius, la Sala Michelangelo Pira, il Centro Discipline Naturopatiche La Sfera.
Il sapere è stato condiviso in forma rituale, attraverso la trasmissione orale di storie e canti, la costruzione di maschere, il training fisico e vocale. La maschera, in particolare, è divenuta oggetto magico e catartico: non solo bellezza, ma segno lasciato e ricevuto, traccia di passaggi interiori. La sua costruzione è stata accompagnata dal canto e dal suono delle campane di cristallo dell’artista e dottoranda Manuela Uccheddu, che ha inoltre documentato il percorso di Matrilineare per una ricerca sul valore del femminino sacro e del matriarcato in Europa presso l'università UCAM di Murcia, in Spagna. Le diverse fasi del laboratorio sono state riprese dall'obiettivo della fotografa e videomaker Emanuela Cau.
Del ventennale lavoro di Matrilineare si parla anche nel docufilm Donne e Dee di Sardegna, della regista Daniela Vismara, online sul sito Rai play. Passando attraverso antichi luoghi di culto, Grazia Dentoni e altre donne sarde conducono gli spettatori alla forza della Dea Madre ai talenti e alle energie delle donne dei nostri giorni.