Fine settimana ricco di eventi nell’antica casa museo Sa Dom’e Farra, ormai epicentro delle tradizioni culturali della città grazie soprattutto alla rassegna ‘Si ghètat custu bandu’. Voluta dal Comune e realizzata in collaborazione con diverse associazioni attive in città, in particolare Città di Quarto 1925, Su Idanu e Su Scrignu de Campidanu, promuove il patrimonio identitario quartese con iniziative che interessano il canto, il ballo, gli abiti e l’artigianato.
Diverse gli appuntamenti programmati per i prossimi giorni, a partire da venerdì 13 dicembre. A partire dalle 19 spazio al laboratorio di ballo sardo, a cura dell’associazione Città di Quarto 1928. Un’iniziativa che si ripete a cadenza regolare, coinvolgendo sempre tanti cittadini interessati ad approcciarsi ai passi tipici della nostra regione o anche a perfezionare le proprie conoscenze e trascorrere una serata tra divertimento e socialità.
Sabato 14 ben tre gli appuntamenti in calendario, due in contemporanea alle 18, nei diversi spazi della casa museo. Già sede del Museo multimediale della poesia improvvisata, Sa Dom’e Farra ospita nell’occasione una serata dedicata alle launeddas, a cura di Assòtziu Launeddas Sardinnia, ben interpretando così quel suo ruolo di spazio culturale dedicato alla musica di tradizione orale e di punto di riferimento per la preservazione e la promozione della cultura musicale sarda.
Stesso orario per l’iniziativa ‘Is pregadorias’, a cura delle associazioni Su Idanu e Femminas. Le preghiere antiche sarde sono una parte affascinante del patrimonio culturale della Sardegna. Spesso tramandate oralmente di generazione in generazione, riflettono la spiritualità e le tradizioni dell’Isola. Combinano elementi del Cristianesimo con tradizioni pre-Cristiane, riflettendo la storia complessa e stratificata della nostra regione. Molte di esse sono infatti in lingua sarda, con le sue diverse varianti dialettali. I temi possono variare ampiamente, includendo richieste di protezione, benedizioni per la famiglia e la comunità, invocazioni per un buon raccolto o per la pioggia; alcune, invece, sono specifiche per particolari festività o celebrazioni religiose.
Alle 19 poi spazio all’inaugurazione del presepe realizzato nella casa campidanese da Maria Paola Delogu e Antonio Longoni. Gli allestimenti che rappresentano la natività di Gesù sono sempre un’occasione speciale per immergersi nell’atmosfera natalizia e apprezzare l'impegno e la creatività degli artisti coinvolti. Le sue origini risalgono al XIII secolo, quando San Francesco d'Assisi creò il primo presepe vivente a Greccio, per rendere tangibile il mistero della nascita di Cristo. Oggi, oltre alla sua funzione religiosa, è diventato anche simbolo di pace e unità, invitando tutti a riflettere sui valori di amore e solidarietà che il Natale rappresenta.
Il presepio di Sa Domu’e Farra è un esempio di come la tradizione natalizia possa fondersi con l'identità culturale di un luogo, con elementi tipici locali che includono figure artigianali, paesaggi rurali e scene di vita quotidiana, spesso rappresentanti la bellezza della natura sarda, a creare in occasione delle festività un'atmosfera calda e accogliente.
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Aggiornamento:
12/12/2024, 13:42