Dagli egizi ai nuragici, cercando di coinvolgere sia gli appassionati di storia che i giovanissimi, che magari proprio dal Nuraghe Diana capiranno di avere un interesse particolare per questi settori. ‘Incanti’ rinnova il suo impegno per la conoscenza dei siti archeologici quartesi con altri due appuntamenti, in programma nel fine settimana, con visite alla struttura megalitica aperte già dal venerdì.
Il 23 agosto le escursioni guidate nel nuraghe situato alla sommità della collina di Is Mortorius, riutilizzato anche come torretta d'avvistamento militare durante l'ultimo conflitto mondiale nell'ambito delle difese costiere, saranno disponibili su due turni: il primo alle 18.30 e il secondo alle 19.30, a cura dell’archeologa Patrizia Zuncheddu. La stessa direttrice artistica della rassegna guiderà le visite nelle altre giornate del weekend, sempre su due turni, alle 19 e alle 19.45 sabato, alle 18 e alle 19 domenica.
Sabato 24 agosto l’iniziativa sarà dedicata soprattutto ai giovani. Alle 18 ecco la presentazione del libro illustrato per ragazzi ‘Il faraone guerriero e le armi nell’antico Egitto’, a cura dell’egittologo Giacomo Cavillier e dell’artista Angela Demontis. Farà seguito, alle 18:50, il laboratorio didattico-creativo per ragazzi ‘Creiamo insieme le armi egizie’, sempre a cura dell’artista Angela Demontis (prenotabile su prenotazione tramite whatsapp, scrivendo al 338 5689854, con disponibilità massima per 15 bambini). Il volume didattico, basato su dati scientifici, è teso a divulgare questo interessante aspetto della civiltà faraonica e a fornire utili spunti per approfondimenti vari. Anche la parte ludica gioca un ruolo importante nella divulgazione e le illustrazioni che compongono il libro, a cura di Angela Demontis, potranno essere colorate dai giovani lettori ispirandosi ai colori delle pagine centrali, scegliendo tra le diverse tonalità in uso nell’antico Egitto: il rosso, il blu, il verde, il bianco, il giallo, il marrone e il nero. La bibliografia conclude l’opera e costituisce il riferimento per gli ulteriori approfondimenti.
Giacomo Cavillier, egittologo, è docente all’Unicairo e Direttore del Centro Studi di Egittologia e Civiltà Copta “J.F.Champollion”, con sede a Genova-Il Cairo-Luxor, nonché direttore di missione archeologica a Luxored e autore di vari volumi sull’Antico Egitto. Angela Demontis, artista e disegnatrice scientifica, ha curato numerose mostre di stampo storico e archeologico, ha partecipato a programmi TV e ha pubblicato un volume sull'abbigliamento nuragico; collabora con Soprintendenze, Musei e Comuni nel settore della didattica e della divulgazione per ragazzi.
Spazio alla cultura anche nell’ultima domenica di agosto. Il 25, sempre al Nuraghe Diana, alle 20.15 è infatti in programma la conferenza ‘Sardi oltremare – Le navigazioni dei nuragici’, a cura dell’archeologo Alfonso Stiglitz. La Sardegna non ha avuto – o perlomeno non ci è pervenuto – un Omero che cantasse le peregrinazioni mediterranee, e oltre, di un Odisseo nuragico. Ci sono giunte solo tarde fonti esterne portatrici di uno sguardo da lontano, velatamente o marcatamente colonialista, nelle quali la Sardegna diventa un luogo esotico. Racconti che trattano di arrivi di eroi civilizzatori (Iolao e i Tespiadi, Aristeo, Norace), provenienti da Oriente. Oggi sappiamo da tanti indizi e prove che ci furono effettivamente anche viaggi di nuragici, nel Mediterraneo (occidentale e orientale) e nell’Atlantico (in Andalusia). Nell’occasione si parlerà di immagini e di oggetti ritrovati in Sardegna e oltremare, che ci raccontano in modo oggettivo la realtà del viaggio ma che, purtroppo, non ci dicono niente o quasi delle emozioni, delle meraviglie provate dai viaggiatori.
Alfonso Stiglitz è stato Direttore del Museo Civico del Comune di San Vero Milis e Co-Direttore scientifico degli scavi condotti dal Comune di San Vero Milis e dalla Brown University (USA) nel sito monumentale di S’Urachi. È stato Co-Direttore scientifico degli scavi dell’Università di Cagliari nell’area del tempio di Astarte sul promontorio di Sant’Elia a Cagliari. Autore di una monografia, curatore di altre tre e di un centinaio di saggi scientifici, si definisce ‘archeologo dei paesaggi’, in particolare di quelli costieri, dello spazio urbano e dei suoi rapporti con quello rurale. Svolge ricerche specifiche sugli incontri tra culture nella Sardegna del I millennio a.C. e sulle influenze del razzismo e del nazionalismo sull’archeologia. Svolge un’intensa attività di condivisione delle conoscenze e di comunicazione archeologica, per la quale ha ricevuto nel 2020 il premio “Paolo Bernardini per la divulgazione in archeologia”.
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Aggiornamento:
21/08/2024, 12:00