Ancora un fine settimana da protagonista per il Nuraghe Diana, sempre più al centro dell’attenzione grazie alla rassegna Incanti e ai tanti eventi organizzati ogni fine settimana, che stanno facendo conoscere il sito ai tanti, troppi sardi che ancora non avevano avuto modo di visitarlo. Tra musica, spettacoli e presentazioni di libri la cultura e l’arte si toccano in un abbraccio di grande impatto.
L’weekend in arrivo è stato dedicato in particolare alla cultura sarda. Si inizia venerdì alle 19 con una personalità di spicco della cultura regionale: Michele Pinna presenta il suo libro ‘L’inquieto esistere’, una lettura profonda del capolavoro di Salvatore Satta ‘Il giorno del giudizio’. È un originale punto di vista che scava nella profondità dei vissuti e delle coscienze con esiti che possono costituire per lo studio della Sardegna e dei sardi un nuovo presupposto ricco di suggestioni e di spunti inediti. Filosofo e critico letterario, Pinna è stato docente di letteratura sarda all'Università di Sassari e di storia e filosofia nei licei. Ha fondato ed è ora direttore scientifico dell’Istituto Cammillo Bellieni di Sassari, un’istituzione di ricerca di primo livello nella città turritana. A Quartu dialoga con Daniela Masia, operatrice culturale e presidente provinciale delle Acli.
Sabato, alla stessa ora, spazio a Giovanni Piga, che si confronterà col docente di letteratura dell’Università di Cagliari Duilio Caocci sulla sua produzione poetica e in prosa, a partire dal suo ultimo romanzo ‘Sa vida cuada’, alla presenza della giornalista Maria Antonietta Piga. Nato a Nuoro l’autore, giornalista pubblicista, ha fondato e diretto ‘Su fochile’, periodico di cultura e cronaca locale del capoluogo barbaricino. Già Presidente del Consorzio per la Pubblica lettura ‘Sebastiano Satta’ ha ottenuto i massimi riconoscimenti per la poesia, la prosa e il teatro nei maggiori concorsi letterari della Sardegna e non solo.
Domenica alle ore 20 è invece in programma lo spettacolo ‘Quanto mi costa la felicità’, di Matteo Sau, che è voce e chitarra e viene coadiuvato da Ivana Busu (fisarmonica e synth), Filippo Mundula (contrabbasso), Gianluca Pischedda (violoncello) e Antonio Pinna (tamburi). Lo show, composto da racconti e brani originali, ha un unico filo conduttore, un’idea di partenza che risponde alla domanda: “cosa succederebbe se ci chiedessimo qual è il prezzo della felicità?”. È un viaggio all’interno di micromondi nei quali si fotografano momenti in cui i protagonisti agiscono per provare a star bene. Ironia, malinconia, amore, frustrazioni e speranze spiccano in una rappresentazione che non risolve l’eterno cruccio dell’essere felici, ma lo racconta in piccole storie di quotidianità. Laureato in Scienze della comunicazione, Matteo Sau è giornalista professionista, musicista e cantautore. Ha collaborato in progetti che spaziano dalla musica popolare a quella del Sud America. Ha collaborato in diversi reading-concerto e spettacoli teatrali e ha registrato un album intitolato ‘Qualche giorno dopo la luna’.
Come ormai accade in ogni fine settimana, spazio anche alle visite guidate, sia al Nuraghe Diana, prima di ogni spettacolo, a cura dell’archeologa Patrizia Zuncheddu, sia alla Villa Romana, località Sant’Andrea, la mattina della domenica dalle 9 alle 11.
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Aggiornamento:
10/09/2022, 18:24