Con la ferma convinzione dell’importanza della cultura e della capacità della stessa di farsi motore trainante della ripartenza della città, l’Amministrazione ha elaborato un grande piano per il rilancio e la valorizzazione delle biblioteche cittadine, investendo cifre consistenti già assicurate tramite i fondi PNRR e programmando la partecipazione al bando ministeriale per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive.
La promozione della cultura e della produzione intellettuale deve diventare parte integrante dell’esercizio collettivo, per puntare alla creazione di una cittadinanza matura, piena e consapevole, capace di creare un nuovo stile di convivenza dentro percorsi di sviluppo originali, che attraggano flussi di rinnovato interesse verso la nostra città. In tale ottica l’Amministrazione è pronta a investire quasi 700mila euro di risorse, derivanti dal PNRR, per il potenziamento e il miglioramento del Sistema Bibliotecario Urbano. Una cifra importante, che tuttavia nelle intenzioni dell’esecutivo di via Porcu aumenterà grazie ai fondi che potranno arrivare dal Ministero della Cultura.
L’intervento programmato prevede infatti interventi sia nella Biblioteca Centrale di via Dante sia in quella decentrata, nella sede circoscrizionale di via Mar Ligure, a Flumini. L’obiettivo è quello di rimuovere le barriere fisiche, sensoriali e cognitive che si frappongono alla fruizione collettiva dei luoghi della cultura. Le biblioteche cittadine devono diventare spazi aperti, accoglienti e accessibili per tutti, soprattutto per i giovani e per i diversamente abili, con percorsi tattili e sensoriali al proprio interno.
Il concetto di ‘barriere’ è esteso e articolato: comprende elementi della più svariata natura che possono essere causa di limitazioni percettive, oltre che fisiche. Particolari conformazioni degli oggetti e dei luoghi possono risultare fonte di disorientamento, affaticamento, disagio, pericolo; sono quindi barriere non solo i gradini o i passaggi troppo angusti, ma anche i percorsi con pavimentazione sdrucciolevole, irregolare, sconnessa, le scale prive di corrimano, le rampe con forte pendenza o troppo lunghe, i luoghi di attesa priva di sistemi di sedute o di protezione dagli agenti atmosferici se all’aperto, i terminali degli impianti posizionati troppo in alto o troppo in basso, la mancanza di indicazioni che favoriscano l’orientamento o l’individuazione delle fonti di pericolo. Le barriere sono dunque un ostacolo per chiunque, non solo per particolari categorie di persone in condizioni di disabilità, ma per tutti i potenziali fruitori di un bene. E vanno rimosse.
II bacino di utenza quartese è molto ampio e necessita di un rafforzamento e aggiornamento complessivo dell’offerta, rendendola più accessibile per significative fasce di utenza che necessitano di spazi o strumenti specifici di lettura e partecipazione. Occorre quindi creare un ponte solido e strutturato tra il mondo digitale e quello fisico, assicurando un’esperienza interattiva unica e valorizzando l'offerta informativo-documentaria. È un nuovo approccio che consentirà di incrementare il numero dei visitatori interessati ai servizi della biblioteca sia in termini assoluti sia in termini di distinti target di utenza, migliorando così il coinvolgimento della rete associativa e degli istituti scolastici e universitari, che già attualmente gravitano intorno al Sistema bibliotecario.
Nella ricerca di partner per l’attuazione del progetto è stato individuato l’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea (ISEM) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), con il quale attivare un rapporto di collaborazione scientifica. Tale partnership nasce sì nell'ottica di uno sviluppo sinergico utile in particolare alla partecipazione al bando, ma ha un suo focus specifico orientato alla ricerca sulla memoria storica e culturale, nonché sull'identità del territorio. Le sedi bibliotecarie potranno così nel tempo trasformarsi in luoghi di innovazione e di produzione scientifica.
Ulteriori informazioni
Aggiornamento:
17/08/2022, 13:29