'Scuola Alternativa', un ponte di dialogo tra studenti quartesi e i campi profughi mediorientali

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Migliorare il benessere psicosociale dei minori e delle famiglie vulnerabili rifugiati in Libano e, più nello specifico, fornire strumenti didattici maggiormente inclusivi e di qualità, nonché servizi a contrasto dell’abbandono scolastico. Con questo obiettivo la comunità scolastica quartese ha partecipato al progetto ‘Scuola Alternativa’, un programma educativo dedicato ai campi profughi dello Stato del Medio Oriente promosso dall’associazione culturale Amicizia Sardegna Palestina.

Data:

04 Marzo 2025

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L’attività appena conclusa riprende le linee guida del progetto di cooperazione ‘Istruzione contro povertà’, anch’esso realizzato con il coinvolgimento dei campi profughi palestinesi in Libano. L’attuale condizione della popolazione dei campi, dovuta al processo di immigrazione dei profughi provenienti dalla Siria, ha quasi ‘imposto’ al progetto un ampliamento dei beneficiari.

Il titolo ‘Scuola Alternativa’ intende appunto definirlo come un programma inclusivo della popolazione siriana presente negli stessi campi profughi palestinesi, mirando allo sviluppo generale dell’infanzia e al miglioramento dell’istruzione, nonché allo sviluppo di una nuova generazione di giovani sani e di mentalità aperta attraverso la promozione di concetti di unità, diversità, giustizia e uguaglianza.

Il programma di promozione e divulgazione del progetto ha usufruito della collaborazione dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Quartu Sant’Elena, che ha interagito con le scuole locali per sondare l’interesse alla partecipazione e alla realizzazione di laboratori scolastici  condotti da un mediatore culturale.

L’attività si è incentrata su un programma di conoscenza e scambio culturale, con collegamenti, attraverso le piattaforme online, fra ragazzi della stessa fascia di età degli istituti comprensivi locali e dei campi profughi previsti dal progetto. Si è così ulteriormente rinforzato quel ponte fra le scuole già creato con un precedente progetto educativo di cooperazione internazionale, finalizzato alla conoscenza dei principi fondamentali dei diritti dell’infanzia e delle condizioni avverse in cui versano i bambini e i giovani di altre parti del Mediterraneo, educando così anche i nostri ragazzi alla condivisione e alla solidarietà internazionale.

Negli ultimi giorni di progetto sono state coinvolte 3 classi quinta della scuola primaria di Quartu, frequentanti i plessi di via Vespucci e via Palestrina, per un totale di circa 50 bambini locali. In occasione del laboratorio, tenuto da Baha e Ibtissam, gli studenti hanno scambiato pensieri e opinioni con i bambini del campo di Ein El Hewe. Si è così creato un ponte di dialogo on line tra giovani delle due sponde del Mediterraneo.

“Abbiamo coinvolto le scuole di Quartu perché ho ritenuto potesse rappresentare un’occasione preziosa di crescita culturale per i nostri studenti - commenta l’Assessora alla Pubblica Istruzione Cinzia Carta -. Il progetto, finanziato tramite la Legge Regionale 19/96, è stato la naturale prosecuzione delle esperienze già avviate dalla nostra Amministrazione con le scuole cittadine e ha offerto a bambini e bambine l’opportunità di confrontarsi in un laboratorio di dialogo e interscambio con i piccoli rifugiati. Un’esperienza che ha arricchito tutti, favorendo la riflessione e promuovendo quei valori di amicizia e fratellanza universale di cui oggi, più che mai, c’è bisogno. Le classi e le loro docenti sono state straordinarie nel costruire questo ponte di dialogo online. Un risultato di grande valore, soprattutto in tempi così complessi come quelli che stiamo vivendo a livello internazionale”.

 

Ultimo aggiornamento

04 Marzo 2025

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