Dal 10 maggio The Social Gallery ospita la mostra 'Invece di Amore' dedicata al Maestro Primo Pantoli

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Dal 10 al 28 maggio: Primo Pantoli Exhibition 'Invece di Amore' in via Eligio Porcu 43. L'ingresso è gratuito.

Data:

06 Maggio 2025

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1 Min

Il 10 maggio alle ore 18.30 nuovo appuntamento con il progetto V-Art Quartu Exposition allo spazio espositivo “The Social Gallery” di Quartu Sant’Elena, che ospiterà la mostra/omaggio dedicata al Maestro Primo Pantoli 'Invece di Amore', a cura di Roberta Vanali con la direzione artistica di Giovanni Coda.



Invece di Amore

I tempi erano maturi, e quando a Cagliari incontrai Gaetano Brundu, già avanti nelle sue ricerche astratte, scoccò l’idea di un gruppo di giovani “ribelli”, come ci definì la stampa. Era il 1957 quando Primo Pantoli appena venticinquenne approda in Sardegna, dopo gli studi a Firenze e Lucca, invitato dall’amico Marcello Lucarelli. Dagli anni di denuncia sociale contraddistinti da Studio 58, Gruppo di Iniziativa e Centro di Cultura democratica, l’artista concepisce una sorta d’ideologia per immagini di matrice Fauves e contaminazioni del più crudo espressionismo. Un esempio calzante è l’opera che apre il percorso della mostra descrivendo gli ultimi momenti in croce di Cristo quando a gran voce urlò: “Perché mi hai abbandonato?” Ossia Lamma Sabcthani (1958). Stessi presupposti per La Bestia (1961) opera fondata sull’erotismo, uno dei cardini della sua poetica, che arriva in risposta ai tabù dell’epoca. Esplicito atto d’accusa contro i falsi moralismi. Cerco solidarietà alla mia denuncia dello sfacelo che ci hanno creato attorno. Hanno inquinato perfino il sesso. Meno cupa e aggressiva è l’opera di passaggio Grrr invece di amore (1969), ispiratrice del titolo della mostra. É in questo frangente che la forma perde di consistenza fino scomporsi e galleggiare nell’atmosfera. Mentre ai colori brillanti associa i primi interventi didascalici. La pittura mi serve per gridare, amava ripetere.

Negli anni Settanta l’asprezza del tratto subisce un’edulcorazione notevole, le forme si fanno più fluide e liriche come in Vania corre verso il mare (1971) e Famiglia groviglio (1972), per arrivare agli anni Ottanta, periodo in cui la natura entra a far parte del suo linguaggio raggiungendo il culmine della contemplazione: fu un periodo di grande serenità vissuto a contatto con la natura. La figura umana quasi scompare per lasciare spazio a luminosi paesaggi mediterranei restituiti con piccoli tocchi di colore consentendo la fusione tra oggetto e spazio. Modus operandi che l’artista fa suo per due decenni ma che al contempo risente di proprietà gestaltiche, teorie transazionali ed optical. L’Albero (1977), Sotto il lenzuolo (1977) e Onde (1982) sono concepiti come paesaggi ipertrofici dati dall’accostamento e sovrapposizione di segni brulicanti dove la contemplazione della natura avviene in maniera analitica.

La parentesi informale londinese anticipa la visionaria figurazione che, dopo il periodo solare divisionista degli anni Novanta, sfocerà in un linguaggio estetico per recuperare gli esiti espressionistici che contraddistinguono il periodo più dissacrante dell’artista. Con la volontà di evidenziare drammi esistenziali di una società al limite della sopravvivenza nascono In morte di un amore (1999), La TV (2001) e Lo Scultore (2008).

Per ripercorrere gli aspetti più salienti del percorso di Primo Pantoli, ai dipinti sono stati accostati chine ed acquerelli realizzati tra il 1959 e i primi anni Sessanta, che rimandano a Chagall e al Picasso monumentale dei primi anni Venti, talvolta caratterizzati da frasi o brevi poesie che nel tempo hanno dato un apporto fondamentale alla ricerca di questo maestro di straordinario eclettismo.

(Roberta Vanali)


Primo Pantoli, pittore, scultore, incisore e scenografo, nasce a Cesena nel 1932. Nel 1950 si trasferisce a Firenze dove alterna la pittura agli studi letterari e nel 1957 si stabilisce in Sardegna dove insegnerà discipline artistiche al Liceo artistico di Cagliari fino al 1990. É stato fondatore dei primi gruppi d’avanguardia in Sardegna (Studio 58; Gruppo di Iniziativa; Centro di Cultura Democratica). Ha inciso a stampa opere di xilografia, acquaforte, puntasecca e progettato un centinaio di manifesti per manifestazioni culturali e politiche, scenografie per il teatro e la televisione, allestito sale per congressi e conferenze. Dall'anno 2000 si è dedicato anche alla scultura con l’ausilio di materiali che vanno dal bronzo al gesso, dall’acciaio all’inox. Muore a Poggio dei Pini (Capoterra) nel dicembre del 2017.

La mostra sarà visitabile fino al 28 maggio 2025, dal mercoledì al sabato dalle ore 18.00 alle ore 20.30. Per info: mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. / cell. +39 3459185233.

A cura di

Ufficio Comunicazione

via Eligio Porcu - 09045

Ultimo aggiornamento

06 Maggio 2025

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