A The Social Gallery i volti incompiuti di 'Fading Faces', dalla collezione di Giuseppe Demara
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In mostra opere pittoriche dei più affermati artisti sardi contemporanei, quali Silvia Argiolas, Silvia Mei, Giuliano Sale e Pastorello.
03 Novembre 2025
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Volti che svaniscono, fragili, ribelli, necessari, che ci restituiscono il peso di un’umanità sospesa, imperfetta, volti destinati a perdersi nel tempo e nella memoria, volti incompiuti. “Fading Faces” è il nuovo percorso espositivo alla Social Gallery diretta da Giovanni Coda, in via Eligio Porcu 43 a Quartu Sant’Elena, dedicata alla prestigiosa collezione d’arte di Giuseppe Demara, composta da opere pittoriche dei più affermati artisti sardi contemporanei. Tra questi figurano Silvia Argiolas, Silvia Mei, Giuliano Sale e Pastorello, ai quali è dedicata questa esposizione, a cura di Ivo Serafino Fenu, che esplora la fragilità e l’evoluzione del ritratto nell’arte attraverso l’opera di questi artisti che dell’arte contemporanea, sarda e non solo, sono protagonisti indiscussi.
L’opening della mostra è in programma l’8 novembre alle 18.00; sarà visitabile fino al 29 novembre, dal giovedì al sabato dalle 18.00 alle 20.30. “Fading Faces è un attraversamento silenzioso: un movimento tra identità e dissoluzione, tra memoria e oblio, tra il desiderio di restare e la necessità di scomparire. Non esiste volto che non muti, non esiste immagine che non porti con sé il peso del tempo. E in questa metamorfosi – fragile, luminosa, inesorabile – l’arte ritrova il suo senso più umano: quello di testimoniare la precarietà dell’esistenza, la bellezza effimera dell’essere. Questa mostra rappresenta anche un nuovo inizio per il percorso espositivo che The Social Gallery intende proseguire, consolidando quel presidio culturale che ha dato vita a questo progetto nato a Seattle tre anni fa, e che in questi anni ha prodotto una sequenza di mostre di altissimo livello”, spiega Giovanni Coda.
Le “Fading Faces” rappresentano così identità plurime e indefinite, sfuggenti, ambigue. Ritratti come combinazioni di molteplici possibilità, lontani dall’essere un monolite. Sono volti sospesi, nel loro “principio di indeterminazione”. “Il riferimento alla celebre teoria, formulata da Heisenberg nel 1927, non è casuale perché il suo confronto con la rappresentazione dell’identità, in particolare nel perimetro del ritratto pittorico, diviene un terreno fertile per un’analisi critica che affonda le sue radici nella fluidità delle trasformazioni sociali, filosofiche, politiche ed esistenziali del nostro tempo. Essa si manifesta come un’entità liquida, un caleidoscopio di “Io” che si susseguono, si sovrappongono e si dissolvono”, illustra Ivo Serafino Fenu, curatore della mostra.
I ritratti di Silvia Argiolas, si legge nelle note del curatore, abitano un campo di battaglia dove si confrontano desideri e ribellione, perché contradditori e dissonanti, capaci di mettere in crisi il nostro conformismo. Quelli di Silvia Mei sono volti “santi” e “prodigiosi” tra sacro e profano, deformazioni e ibridazioni. Nei ritratti di Giuliano Sale va in scena la dissoluzione della carne e il pigmento pittorico si comporta come la materia organica che sta ritraendo, dimostrandone la sua transitorietà. I volti di Pastorello, infine, hanno una potenza costruttiva e immaginifica capace di generare e ospitare mondi: i confini tra il sé e l'altro, tra interno ed esterno, tra natura e cultura, tra conscio e inconscio, si fanno porosi e la sostanza cromatica dell'opera riflette, in pieno, l’indeterminazione delle identità.
Quattro artisti, tra i capiscuola della pittura sarda contemporanea, le cui opere saranno in mostra alla Social Gallery grazie alla disponibilità e alla sensibilità del collezionista Giuseppe Demara. “Come collezionista d’arte contemporanea ho sempre avuto un debole per le opere che raccontano storie, che evocano emozioni e che sanno restituire la forza della creatività umana. Collezionare arte, per me, non è soltanto un hobby, ma una passione profonda che mi consente di scoprire e valorizzare la bellezza e la diversità dell’espressione artistica. Cerco opere capaci di parlarmi, di emozionarmi, di creare un dialogo autentico con chi le osserva”, racconta Demara.
L’esposizione è organizzata da The Social Gallery, in collaborazione con Regione Autonoma della Sardegna, Comune di Quartu Sant’Elena, Fondazione di Sardegna, Fondazione Sardegna Film Commission, Associazione Culturale Labor, VArt Festival Internazionale Immagine d’Autore e Circolo del Cinema Vide.
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03 Novembre 2025