Ragazzi greci e svedesi in visita a Quartu, ospiti dei nostri studenti, per uno scambio culturale volto a favorire la socialità e stimolare buone pratiche di sostenibilità ambientale. È il progetto Erasmus+ KA122 ‘Pensieri, parole e azioni per un futuro sostenibile: uno stile di vita diverso è possibile!’, promosso dal Liceo Classico, Linguistico e Scienze umane ‘B. R. Motzo’ e condiviso dall’Amministrazione comunale, che ha voluto incontrare i giovani per un saluto istituzionale.
La crisi climatica è una questione non più rimandabile. Incide sulla salute, sul lavoro, sul senso di sicurezza e sulla capacità di progettare il futuro. Il progetto messo a punto dall’istituto quartese intende creare un’opportunità di apprendimento e di esperienze positive che aiutino gli studenti a diventare cittadini responsabili, in grado di realizzare azioni concrete a livello personale o di comunità, superando la barriera tra ciò che si conosce soltanto e ciò che si può fare.
Il programma prevede due scambi culturali in quest’anno scolastico e due nel prossimo. In questo caso sono interessate scuole della Svezia, Paese nel quale gli studenti quartesi si sono recati nello scorso mese di dicembre, e della Grecia, dove invece andranno a fine Primavera. Tra i propositi più importanti del progetto c’è un contributo alla riduzione dello spreco alimentare; si intende raggiungerlo puntando anche su un’alimentazione più sostenibile, che spesso coincide con l’utilizzo di prodotti a km 0, limitando così la creazione dei rifiuti. Un altro obiettivo è quello di incentivare l’uso del trasporto sostenibile, magari andando a scuola a piedi o in bicicletta piuttosto che accompagnati in auto dai genitori, creando smog e ingorghi. Terza finalità, non meno importante, la necessità di una riduzione dei consumi energetici, partendo dalle azioni più banali come ad esempio spegnere una luce inutilizzata.
Nella mattinata di oggi i ragazzi si sono ritrovati nella sede del Liceo ‘Motzo’ e dopo una breve passeggiata tra piazza Santa Maria e via XX Settembre hanno raggiunto la chiesa di Sant’Efisio, prima tappa del tour culturale organizzato per l’occasione nel centro storico di Quartu. Successivamente si sono spostati nell’antica dimora campidanese Sa Dom’e Farra e a seguire hanno visitato la Basilica di Sant’Elena Imperatrice. Ultima tappa nell’edificio religioso di Sant’Agata e nell’adiacente Ex Convento dei Cappuccini, ormai divenuto, oltre che sede istituzionale, punto di riferimento della cultura in città.
“È una grande opportunità, un grande arricchimento per i nostri studenti quartesi partecipare a questo scambio culturale con i loro coetanei che arrivano dalla Grecia, dalla Svezia e, prossimamente, anche da altri Paesi - ha commentato l’Assessora alla Pubblica Istruzione Cinzia Carta, che li ha accompagnati per tutta la mattinata -. Come Amministrazione siamo felici di aver accolto queste scolaresche e aver presentato anche i luoghi simbolo della nostra città. Contiamo di poterlo ripetere anche con nuovi studenti, anche per far conoscere le bellezze naturali e il patrimonio storico-artistico del nostro territorio”.
“Questo programma si pone un obiettivo molto importante, quello della sostenibilità, che di questi tempi è il tema dei temi, l'argomento principale per il nostro futuro - ha dichiarato il Sindaco Graziano Milia in occasione dell’incontro nella Sala dell’Affresco dell’Ex Convento -. La sostenibilità ambientale richiede norme, leggi, iniziative che appartengono agli Stati e, per quanto ci riguarda, all'Unione Europea. Organismi che spesso hanno difficoltà e spesso sono in ritardo, anche per motivi geopolitici. La Sardegna dal punto di vista ambientale è sicuramente una terra pregiata, però pochi sanno che il 68% dell'energia consumata nell’isola è prodotta da due centrali a carbone. Una situazione complessa, quindi, così come è complicato raggiungere gli obiettivi dell'Agenda 2030. Dobbiamo comprendere l'importanza della sostenibilità e affrontare questa sfida chiamata futuro con una mobilitazione collettiva. Occorre avere consapevolezza e costruire una cultura di comportamenti individuali che sappia anche fare fronte comune. E questo può accadere solo ed esclusivamente se questa conoscenza, questa consapevolezza, questa voglia di intervenire parte dalle giovani leve. Perché o sono i giovani a obbligare la mia generazione a fare le scelte necessarie, o diventa davvero difficile immaginare un futuro sostenibile” ha concluso il Primo Cittadino.
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Aggiornamento:
17/02/2025, 17:19