Bullismo e Cyberbullismo sono due fenomeni purtroppo molto frequenti tra i giovani. Il pretesto principale è l’aspetto fisico; a seguire altre ‘motivazioni’ quali l’origine etnica, l’orientamento sessuale, la condizione economica, la religione, l’identità di genere e, infine, la disabilità. Comportamenti pericolosi che occorre in tutti i modi combattere. Quartu lo fa ormai da anni grazie al lavoro del Coordinamento cittadino, creato dal settore Pubblica Istruzione sin dai primi mesi del suo insediamento, con risultati molto positivi che incoraggiano a proseguire su questa strada.
Gli episodi di prepotenza tra pari coinvolgono ancora un numero considerevole di studenti e studentesse, soprattutto nelle modalità faccia a faccia. Il Covid sembra aver avuto una pesante influenza sul fenomeno e acuito il senso di solitudine nei giovani. La ripresa della vita sociale, infatti, non è stata del tutto automatica e, al contrario, ha portato alla luce maggiori fragilità.
In risposta a questi preoccupanti fenomeni a Quartu è attivo da qualche anno il Coordinamento cittadino, che si riunisce periodicamente per sviluppare nuovi progetti, creare sinergie e condividere best practice tra tutti gli attori educativi coinvolti, compresi gli istituti scolastici. Hanno infatti aderito al progetto classi di tutti gli istituti comprensivi cittadini della secondaria di primo grado, ma anche alcuni di secondo grado, quali il Liceo Artistico Brotzu e il Tecnico Commerciale Levi.
Il lavoro portato avanti di recente, soprattutto nei primi mesi dell’anno scolastico in corso, con 10 classi coinvolte, è stato ancora più coinvolgente e benefico, anche a seguito di una sempre crescente sinergia rispetto alle edizioni precedenti che ha fruttato un feedback positivo da parte dei docenti. E ha permesso di centrare uno degli obiettivi: superare la lezione frontale, sviluppando negli studenti nuove competenze.
La programmazione dei laboratori si è concentrata sulla capacità di creare relazioni significative all’interno del contesto scolastico di classe. Un obiettivo per il quale occorrono tempo e risorse, per riuscire così a creare le condizioni che consentono a tutti di sviluppare il senso di appartenenza al gruppo, attraverso la conoscenza di sé e dell’altro, e tramite il riconoscimento della propria aggressività, a volte insita nella comunicazione e pertanto inconsapevole.
“In accordo con le scuole coinvolte abbiamo voluto superare la lezione frontale e portare le conoscenze fuori dall’aula, per sviluppare le competenze personali - commenta l’Assessora alla Pubblica Istruzione Cinzia Carta -. L’obiettivo è prevenire, prima ancora che contrastare, il fenomeno; in tale ottica il settore Pubblica Istruzione ha promosso progetti che parlano ai ragazzi con il loro linguaggio e puntano sull’esperienza diretta. Sono infatti sempre più convinta che servano meno convegni e più attività pratiche: laboratori, role-playing, percorsi che insegnino la gestione delle relazioni, il problem solving, la risoluzione dei conflitti e l’empatia. Solo così possiamo fornire strumenti concreti ai nostri ragazzi per affrontare ogni situazione. Un indirizzo politico ben interpretato in questi mesi dalla cooperativa Cemea”.
“Inoltre, il progetto sul bullismo ha anche un ulteriore sviluppo nella biblioteca di Flumini, dove è in corso la realizzazione di un archivio tematico - aggiunge l’esponente della Giunta Milia -: libri e documenti sul tema del bullismo e del cyberbullismo a disposizione dell'utenza. Un altro passo avanti importante per supportare la rete all'interno della nostra comunità”.
Nello specifico, i laboratori proposti hanno creato occasioni di incontro all’interno delle classi, con team anche molto piccoli, al fine di creare un contesto di maggiore intimità utile a superare le normali insicurezze create da gruppi numerosi. Si è quindi lavorato sulla conoscenza dell’altro, sulla consapevolezza emotiva e comunicativa e sul coinvolgimento, con un adattamento tra la proposta per la scuola secondaria di primo e secondo grado, al fine di renderla più calzante. Tra le attività più apprezzate quelle legate alla comunicazione. Un riscontro che apre riflessioni riguardo l’accettazione delle regole da parte dei giovani, molto più disponibili quando ne comprendono il senso e hanno fiducia in chi le propone.
Il progetto proseguirà anche nel 2025. L’Amministrazione ha infatti messo a bilancio nuove risorse per continuare a investire sulle nuove generazioni quartesi e, quindi, sul futuro della città.
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Aggiornamento:
09/02/2025, 13:27