La settimana di 'ViaConvento' anche stavolta regala agli appassionati di lettura quartesi due appuntamenti dedicati alla letteratura sarda. Nella Sala dell’Affresco dell’Ex Convento dei Cappuccini arrivano due autori - e due opere - diversi, ma legati dal filo conduttore della narrativa: mercoledì un bel giallo, ovviamente ambientato nell’Isola, venerdì un’antologia di racconti brevi, legati al tema dell’amore. Entrambe le presentazioni avranno inizio alle 17.30.
Ad aprire la ‘doppia puntata’ della rassegna sarà Mauro Pusceddu, che l’11 dicembre presenta il suo libro dal titolo ‘Spice’, edito da Il Maestrale nel 2024, in un dialogo con Giovanni Runchina. Componente del collettivo di scrittura Elias Mandreu, con cui ha pubblicato due romanzi, 'Nero riflesso' e 'Dopotutto', Pusceddu ha esordito come autore singolo con il romanzo dal titolo ‘Il mio vero nome’ (Il Maestrale 2016). Ha scritto anche ‘La paraninfa’ (Il Maestrale, 2019) ed è coautore di 'Amministrazione di sostegno, interdizione e inabilitazione' (con Elena Meloni; Giuffrè 2010). È magistrato dal 1998 e attuale Presidente del Tribunale di Nuoro.
La storia di 'Spice' è ambientata nell'estate 2024, quando, dopo le azioni poliziesche narrate in Eroina, torna in azione Nada Senes, prima commissaria nera italiana. Durante un servizio di perlustrazione in elicottero sopra le campagne della Sardegna centrale, vede due persone in fuga e inseguendole scopre un campo di marijuana, ma soprattutto il cadavere di un prete indiano, torturato e ucciso dentro una chiesa diroccata. Scatta l'indagine sul passato del sacerdote, appena nominato parroco di un villaggio senza parrocchiani per sottrarlo alle chiacchiere circolanti sul suo conto nel paese del precedente incarico. Intanto le piantagioni di cannabis legale vanno a fuoco e una nuova droga sintetica - spice - addizionata alla marijuana provoca un'ondata di suicidi.
Venerdì 13 si passa a temi sentimentali. Vincenzo Soddu porta a Quartu l’opera da lui curata ‘A cantar d’amore. Antologia di racconti brevi’, per raccontarla insieme a Ciro Auriemma e a Dario Cosseddu, a cui sarà affidata anche la lettura dei brani. Si tratta di un progetto ideato da quattro amici al bar; Germano Orrù, Emanuele Cioglia, Dario Cosseddu e, ovviamente Vincenzo Soddu hanno lanciato un guanto di sfida a se stessi e a chiunque volesse cimentarsi con il tema più scontato e difficile: l’amore, anzi l’amare. Una scommessa basata sulla capacità di sublimare un argomento spesso relegato nei titoli di una canzone sanremese o tra le righe di uno sciatto messaggio online.
Ne sono venuti fuori 14 racconti e altrettante poesie, legati tra loro per declinare tutte le sfumature di questo sentimento eterno come il mondo. Abbiamo così l’amore per il mondo che ci circonda quotidianamente, l’amore per noi stessi, l’amore tardivo per una figlia abbandonata, l’amore per una gracile figura del passato, l’amore per la vita, l’amore per il proprio animale, l’amore per un padre o una madre ormai irrimediabilmente vecchi, l’amore impossibile da esprimere, l’amore per il proprio lavoro, la propria missione. Le poesie, alternate ai racconti, danno vita a immagini scolpite nelle parole, costruendo una voce ancora più forte, mai banale, fatta di ruvidità, bellezze, malinconie, miti, fatiche, ardori, fisicità.
Ulteriori informazioni
Aggiornamento:
10/12/2024, 15:39