Quartu avvia il percorso per ottenere la certificazione Family Audit. Dopo l’approvazione in Giunta e l’ottenimento di un finanziamento regionale, è partito il programma che tramite azioni di management, e quindi lo studio delle condizioni dei lavoratori e del relativo stile di vita, mira a migliorare il benessere tra il personale del Comune. Un percorso impegnativo, che richiede tempo e risorse, ma anche un percorso virtuoso.

In tutta Europa cresce l’interesse verso la centralità della persona. I datori di lavoro, che siano pubblici o privati, si preoccupano sempre più del benessere del personale. È infatti ormai evidente che, si tratti di un ente pubblico o di un’azienda privata, quando i lavoratori stanno bene la produttività cresce e si raggiungono più rapidamente gli obiettivi prefissati.

Negli ultimi 50 anni è cambiato il sistema sociale. Un tempo la famiglia rappresentava un ammortizzatore sociale naturale, oggi quel modello non esiste più. Così come non c’è più il welfare state, che è stato traslato nel welfare privato, aziendale e territoriale. Sono le organizzazioni, i datori di lavoro a mettere in atto le azioni per la ricerca del benessere nel posto di lavoro, con riferimento all’orario, il sostegno alle famiglie, il bisogno di gestire al meglio il tempo libero.

Il processo di certificazione Family audit - che nel caso di Quartu si avvarrà del sostegno della consulente esterna Manuela De Palma - prevede una prima fase durante la quale si costruisce il piano aziendale. Richiede un’approfondita analisi dell'organizzazione, per comprendere i bisogni di tutti i lavoratori. Attraverso degli strumenti di rilevazione vengono recepiti e studiati i dati di natura amministrativo-giuridica, la tipologia contrattuale, le ore di straordinario medie, le ore e incidenze della malattia, della maternità, l'assenteismo. E ancora: l’organizzazione del lavoro, le tipologie dei rapporti di lavoro, l'organigramma, l'orario di lavoro, la flessibilità in entrata e in uscita, la pausa pranzo,  lo smart working. E poi ovviamente la parità di genere e le pari opportunità.

Si crea così un piano strategico aziendale per individuare gli obiettivi da raggiungere attraverso degli strumenti di management. Una seconda fase prevede l’ingresso del valutatore, che ha una funzione di controllo, per arrivare quindi al termine dei tre anni, passando per piccoli check up, al rilascio del certificato Family audit executive, e quindi alla conferma che il percorso intrapreso ha permesso di raggiungere gli obiettivi prestabiliti.

Il risultato finale è un bilanciamento di interessi egualmente importanti: il bisogno di lavorare, quindi il lavoro, e la vita personale.  Come confermato dal ViceSindaco e Assessore al Personale Tore Sanna: “Abbiamo ereditato una situazione dove la contrattazione decentrata era ferma da tempo, le assunzioni erano bloccate, non c'erano progressioni verticali. Abbiamo fatto dei grandi passi in avanti e ora vogliamo anche cominciare a ragionare sul benessere aziendale, un tema che sta a cuore a tutti. Firmare seri accordi al riguardo potrà garantire vantaggi a tutti, compresa naturalmente l’Amministrazione, che porterebbe avanti idee, progetti e programmi con un personale capace di un lavoro intenso in un clima dove ognuno si sente gratificato e rispettato. Stiamo avviando un percorso importantissimo e credo che potremo raggiungere ottimi risultati”.

“Ringrazio i dirigenti per la designazione dei referenti per ogni settore - ha aggiunto Lorena Cordeddu, referente interno del progetto di certificazione Family Audit -. Andremo a formare un gruppo di lavoro veramente attivo per ottenere lo standard di certificazione che tende al benessere aziendale. Si procederà dapprima con una puntuale mappatura riguardo le caratteristiche del personale, per studiare poi un percorso che possa permettere le azioni conseguenti della parte politica, affinché tutti abbiano vantaggi concreti e si arrivi quindi a  una reale conciliazione tra vita e lavoro”.