Il Tar prende tempo (due mesi) sul ricorso in merito al dimensionamento scolastico presentato dal Comune di Quartu. Il Sindaco Graziano Milia incalza la Regione: “Approfittiamo di questo periodo per attuare la discontinuità con la gestione precedente e scongiurare i tagli”. Un percorso valido per tutta l’Isola, non solo per il Municipio alle porte di Cagliari.
Il Tribunale Amministrativo Regionale prende tempo per decidere sul ricorso presentato dal Comune di Quartu Sant’Elena per l’annullamento del piano di dimensionamento scolastico che prevede la soppressione di ben due direzioni scolastiche su sei istituti comprensivi della città. Il collegio giudicante ha stabilito che la fase cautelare sia rinviata di quasi due mesi, fino al 10 luglio, per consentire il completamento della documentazione e il contradditorio tra le parti. Una decisione che alimenta le speranze dell’Amministrazione quartese in merito alla validità degli argomenti giuridici portati a sostegno della richiesta di annullamento o riforma della delibera regionale che ha sancito la cancellazione di importati strutture educative cittadine. Un’occasione anche per riportare la vicenda sul piano più propriamente politico, piuttosto che giudiziario e amministrativo. Di questo è convinto il primo cittadino di Quartu Graziano Milia, che ha inviato una lettera alla neo Assessora regionale della Pubblica Istruzione Ilaria Portas, nella quale invita la Regione a confrontarsi sulla materia e ad attuare la discontinuità di cui si era parlato in campagna elettorale rispetto al Governo regionale precedente.
Contro i gravi tagli prospettati dall’Assessorato allora guidato da Andrea Biancareddu, l’allarme nel secondo centro più popolato della Citta Metropolitana di Cagliari è sempre stato alto.
“L’Amministrazione Comunale di Quartu non è stata certo a guardare - scrive Milia -: oltre a sostenere nelle sedi proprie le giuste lamentele dei cittadini, si è fatta parte attiva nel cercare di scardinare il castello amministrativo-burocratico che ha prodotto effetti tanto nefasti”. Tra le varie opzioni realizzate, anche quella di presentare un ricorso al TAR sulla delibera di dimensionamento, con varie argomentazioni giuridiche, per cercare di fermare il cammino fin troppo spedito del depauperamento delle risorse educative in città e altrove nell’Isola. Il Tribunale Amministrativo Regionale, lungi dal rigettare nell’immediato il ricorso, ha soprasseduto sui tempi cautelari e ha dato tempo fino a luglio alle Amministrazioni interessate di intervenire con ulteriori apporti, memorie, argomentazioni prima di pronunciarsi.
“È palese che la saggia decisione dei giudici - continua il Primo Cittadino - riporta tutto a una questione, peraltro meramente politica, almeno a mio modo di vedere. Quale migliore occasione istituzionale si apre per una ridefinizione di parametri, indicatori, scelte che possono condurre a determinazioni diverse, non punitive della realtà dei territori che sono entrati nel mirino di una gestione criticabile e che anzi aprono le porte a una possibilità di reale discontinuità con un passato del quale ci si propone come alternativa?”.
Poi Milia si rivolge a Ilaria Portas per proporre un percorso comune, senza indulgere alla polemica, ma concentrandosi sugli obiettivi da raggiungere. Un modello di intervento che potrebbe valere per tutta la Sardegna. “Mi sembra doveroso, oltre che opportuno, richiedere alla Regione, e alla sua persona in particolare, di attivare tutte le progettualità, idee, risorse e soluzioni alternative che si possono mettere in campo per scongiurare questo taglio indiscriminato non solo per Quartu, ma per tutta la Sardegna. La finestra temporale di opportunità giuridico-amministrative che si apre grazie alla sensibilità del collegio giudicante del Tribunale Amministrativo Regionale di Cagliari rappresenta certamente un’occasione da non perdere”.
Ulteriori informazioni
Aggiornamento:
23/05/2024, 12:40