Il Consiglio comunale e il mondo scolastico si sono riuniti oggi nel Palazzo Municipale per rendere omaggio alle vittime dell’Olocausto, onorando così la Giornata della Memoria. Tantissimi i bambini presenti sugli spalti durante la seduta e poi protagonisti in prima persona, ciascuno con il proprio contributo, la propria partecipazione, la propria emozione.
La data del 27 gennaio è stata scelta in ricordo del giorno della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, nel 1945. Un fatto storico, un avvenimento emblematico che ricorda a tutti l’importanza della libertà, non solo fisica ma anche morale. ‘Il Giorno della Memoria’ è oggi non solo un’occasione per favorire il ricordo delle leggi razziali, della persecuzione dei cittadini ebrei, della prigionia, della morte, ma anche un contributo contro ogni forma di tirannia e a favore della democrazia.
La giornata quartese si è aperta in piazza Azuni, dove la Presidente del Consiglio Rita Murgioni e il Presidente di ANPI Quartu Mimia Fresu, insieme a una folta rappresentanza di Consiglieri Comunali e al Direttivo della sezione cittadina dell’Associazione, hanno deposto un mazzo di rose rosse sulla targa installata in piazza Azuni nel 2021 da questa stessa Amministrazione.
Le celebrazioni sono poi proseguite nell’Aula Consiliare del Palazzo Comunale, dove la Presidente del Consiglio ha aperto la seduta e introdotto i lavori: “Ritengo molto importante la partecipazione della pubblica l’istruzione a questa Giornata perché quest’ultima deve avere una connotazione educativa. Siamo infatti qui per ricordare e anche capire i crimini che sono stati commessi e che hanno profondamente segnato l’umanità. Nessuno può permettersi di ignorare, anzi, il passato deve essere un monito. Già da bambini occorre quindi essere attenti, vigili, guardare all’oggi ed essere quindi capaci di individuare i segnali di odio e intolleranza verso chi è diverso da noi. Scuola e istituzioni devono impegnarsi per questo, affinché i giovani di oggi siano i custodi della storia e sappiano apprendere e trasmettere il valore della memoria”.
Ha fatto seguito l’intervento di Mimia Fresu: “La storia cui rendiamo oggi onore è talmente cruenta che spesso la mente umana ha faticato a credere sia accaduta davvero. Come è stato possibile? Quali le cause storiche? Auschwitz è esistita perché tanti sapevano e tacevano. Comprendere questo significa trovare strumenti per dare più forza alla nostra libertà. Perché il mondo è ancora pieno di diseguaglianze e occorre quindi esercitare la nostra memoria per individuare e impedire queste forme di intolleranza. Preoccupanti avvisaglie di razzismo e antisemitismo avanzano nel nostro Paese e in tutta Europa. Questi segnali di allarme vanno subito colti per creare un argine di civiltà contro ogni forma di violenza”. Dalle considerazioni di carattere generale si è poi passati alla memoria locale: “Oggi voglio ricordare Antonio Atzori, un quartese che visse l’incubo della deportazione. La sua storia merita di essere conosciuta, in maniera più approfondita e da un maggior numero di persone. La sua come quella di tanti altri cittadini. Ecco perché auspico la nascita dell’anagrafe quartese di tutti coloro che combatterono conto il fascismo. E mi auguro che questa ricerca possa essere fatta con l’ausilio della scuola. Perché tutti abbiano memoria di coloro che combatterono per la nostra libertà”.
Introducendo il suo discorso il Sindaco Graziano Milia si è rivolto innanzitutto alle delegazioni delle scolaresche presenti, fra cui le classi 4°G, 4°H, 5°E, 5°F della scuola primaria di via Beethoven, la 5°A e 5°B della scuola primaria di via Firenze, la 2°C della scuola secondaria di via Perdalonga, accompagnate da genitori e insegnanti, ringraziandoli della loro partecipazione.
“Quella della Memoria è una giornata importante - ha esordito il Primo Cittadino -, che cade in un momento complesso e a causa di ciò rischiava di divenire meno importante: sarebbe stato un grande errore, perché siamo di fronte ad una vicenda storica di enorme portata, che proprio per questo abbiamo impiegato tanto a capire. Ancora oggi non si è in grado di stabilire quante vittime esattamente ha prodotto l’Olocausto, in termini di milioni di vite. Quello che è avvenuto e che purtroppo in molte parti più o meno remote del mondo ancora accade è accaduto proprio qui, in quell’Europa che allora si riteneva la più avanzata, e ci fa capire che non si può essere mai completamente immuni dal male”.
“All’interno del dramma dell’Olocausto vi è un’altra vicenda - ha proseguito Milia -, che è quella del popolo ebraico, che ha radici antiche: risale al 1492 il decreto di Ferdinando Secondo e Isabella di Castiglia che obbligava gli ebrei a convertirsi al cristianesimo pena l’espulsione dai territori dei regni spagnoli. Venendo a noi, in tempi non così lontani e cioè nel 1938 si decise di fare una legge per la difesa della razza, assecondando la linea della Germania nazista. Accadeva in Italia, nella culla di quello che fu l’Impero Romano, che tanti popoli aveva saputo includere all’interno della sua giurisdizione.
“Bisogna essere capaci di riconoscere cosa c’è dietro il razzismo e la discriminazione: la paura, la difficoltà ad affrontare ciò che è diverso, l’incapacità di assumersi le proprie responsabilità, trovando sempre un capo espiatorio all’esterno, addirittura invocando motivazioni razziali. Questo atteggiamento porta alla frammentazione e alla solitudine. Ma in questo mondo, come dice Papa Francesco, non si può stare da soli: abbiamo bisogno gli uni degli altri. È quindi indispensabile conoscere il passato, ma guai a vivere nel passato. Bisogna avere la capacità di vivere superando gli errori del passato, costruendo un futuro diverso” ha concluso il Sindaco.
Dopo il Sindaco ha preso la parola l’Assessora alla Pubblica Istruzione e alle Politiche di Genere e LGBT Cinzia Carta, che nell’introdurre la seconda parte della Giornata celebrativa, dedicata alle iniziative delle scuole, ha voluto ricordare che “voi studenti avete un ruolo fondamentale nella costruzione del futuro. Per questo è importante conoscere e approfondire anche queste storie così tristi. Ricordare ci permette di capire e imparare, per costruire appunto un futuro migliore, e quindi impedire che certe cose accadano di nuovo”.
E i giovanissimi quartesi che hanno preso poi la scena hanno manifestato la loro volontà di farlo. Di non dimenticare, di conoscere, di impegnarsi per capire e non ripetere gli errori del passato. Poesie, canzoni, propositi e certezze che si sono susseguiti in un’Aula Consiliare gremita. La convinzione, la determinazione nelle parole delle nuove generazioni sono il miglior auspicio per un futuro di democrazia e libertà.
Ulteriori informazioni
Aggiornamento:
27/01/2024, 14:16