Altri trittico di appuntamenti nella storica casa campidanese Sa Dom’e Farra nell’ambito di ‘Si Ghètat custu bandu’, la rassegna voluta dall’Amministrazione e realizzata con il contributo delle associazioni cittadine legate alle tradizioni popolari di Quartu. Giovedì, venerdì e sabato altre tre proposte per coinvolgere la cittadinanza, tramandare e valorizzare il nostro storico patrimonio identitario.
Primo appuntamento della settimana giovedì 19 ottobre, alle 19.30, con un altro appuntamento dedicato al laboratorio sartoriale. Le tante iniziative programmate dall’estate all’autunno dalle associazioni Su Idanu e Femminas, che da decenni ormai si concentrano proprio sullo studio approfondito dell’abito tradizionale quartese, hanno permesso di approfondire passo dopo passo i vari pezzi che componevano il vestito di un tempo. Nell’occasione è in programma una dimostrazione dell’arricciatura, con ferro apposito, della camicia femminile.
Venerdì 20 ottobre, invece, sarà una serata un po’ particolare per ‘Si ghètat custu bandu’, che darà spazio a una tradizione cittadina un po’ meno ‘datata’: ‘Birra e cultura, una Quartu da bere’. L’evento prevede diversi interventi sulla storia della bevanda alcolica, con la testimonianza di una realtà imprenditoriale locale. Il primo intervento, ad opera di Mariano Staffa, si intitola ‘Dove e quando nasce la birra’; a seguire la relazione di Aldo Cinus che parlerà di ‘Chicchi di birra e curiosità’; infine Michele Cinus e Francesco Loi interverranno su ‘La birra legata al territorio’, raccontando la realtà di una birra indipendente nata a Quartu, ovvero la Brewbay da loro stessi prodotta. Il via al convegno è previsto per le 19.30.
Terzo appuntamento della settimana sabato 21 ottobre alla stessa ora. Con le associazioni Su Scrignu de Campidanu e Boxis Campidanesas spazio al laboratorio di poesia improvvisata campidanese. Un progetto che sottolinea la bellezza dei componimenti della tradizione e prova a trasmettere ai posteri, e quindi soprattutto alle nuove generazioni, i segreti, le tecniche, le capacità per non disperdere quel valore. Si tratta infatti di una tradizione molto forte in città, con tanti appassionati che sono diventati attori protagonisti del panorama isolano, diventando a loro volta motivo di ispirazione. E appunto per questo proprio Sa Dom’e Farra ospita il museo dedicato a is cantadoris, il primo percorso tecnologico e interattivo nel quale i visitatori possono scoprire l’affascinante e complesso mondo della poesia orale campidanese e non solo, con contenuti concepiti in forma divulgativa, accessibili anche a coloro che si avvicinano per la prima volta a questa forma d’arte poetica.
Tutti gli eventi sono a ingresso libero e gratuito, affinché il coinvolgimento della cittadinanza e di tutto gli interessati a conoscere il nostro patrimonio identitario sia massimo. Per informazioni è possibile chiamare al numero 392 6224301.
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Aggiornamento:
18/10/2023, 13:59