Arriva il fine settimana e non mancano come ormai consuetudine gli appuntamenti nei siti archeologici del lungomare quartese, il Nuraghe Diana e la Villa Romana, set d’eccezione della rassegna “Incanti”, promossa e finanziata dall’Amministrazione comunale e dalla Fondazione di Sardegna, col patrocinio della Soprintendenza Archeologica di Cagliari, e organizzata dall’Associazione DD-Events.
Sabato 12 agosto appuntamento al Nuraghe Diana. Alle 19.30 spazio alla letteratura, con un nome di spicco del panorama sardo: Matteo Porru. Nell’occasione il giovane scrittore presenterà il suo libro “Il dolore crea l’inverno”, pubblicato quest’anno dalla casa editrice Garzanti; l’iniziativa si avvarrà della collaborazione del giornalista Paolo Mastino, che farà da moderatore, e di Monica Zuncheddu per quanto concerne le letture.
Matteo Porru è nato a Roma nel febbraio del 2001. È autore di romanzi, saggi e racconti. Scrive per il cinema e per il teatro. Fra i tanti riconoscimenti letterari conquistati, ha vinto il Campiello Giovani nel 2019 con il racconto ‘Talismani’. Nello stesso anno è stato inserito da D di Repubblica fra i 25 under 25 da tenere d’occhio a livello mondiale. È presidente del Premio Giulio Angioni e direttore artistico del Festival dell’Altrove. Ha inoltre la passione per il volo ed è pilota di aerei ultraleggeri.
“Il dolore crea l’inverno”, che sarà pubblicato in Francia per Buchet&Chastel, è la storia di Elia Legasov, nato in un paese circondato dal bianco, dal quale non è mai andato via. Intorno c’è solo neve; copre le cose, le case, le persone. Anzi, alle persone la neve cade dentro e il freddo le circonda ma, soprattutto, si diffonde nelle ossa, negli occhi e nei pensieri. Il lavoro di Elia è spalare la neve, liberare strade su cui nessuno camminerà. La neve è sua amica, fino a quando non lo tradisce, finché non fa emergere qualcosa dalle sue profondità.
L’approfondimento letterario sarà preceduto come sempre dalle visite guidate al nuraghe, a partire dalle 18 e sino alle 19.15, a cura dell’archeologa, nonché direttrice artistica della rassegna, Patrizia Zuncheddu. Anche alla Villa Romana domenica 13 sarà possibile scoprire storia e segreti del sito prima dell’inizio dello spettacolo: la guida sarà quindi a disposizione dalle 19 alle 20.15.
Alle 20.30 la Villa di Sant’Andrea sarà poi il teatro de “Il concerto degli oracoli”, per flauto e voce con accompagnamento di silenzio, di Fedro Floris. Il concerto è l’evento dionisiaco oracolare che prende suono dal silenzio, allo stesso modo in cui qualsiasi risposta d’oracolo equivale a un silenzio. Prendendo forma nel ritmo, nell'altezza e nel timbro, tratti in comune tra parola e musica, proprio il Silenzio rimane l'unica cosa chiara. Il linguaggio/musica non è dunque oscuro e simbolico, ma semplicemente silenzioso.
Fedro Floris inizia gli studi di Flauto Traverso al Conservatorio Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari all’età di dodici anni nella classe del maestro Errichelli, per poi proseguire con il corso pre-accademico ed accademico sotto il maestro Di Felice. Partecipa a numerosi concerti come studente e segue diverse masterclass, anche con il maestro Moragues, primo flauto dell'Orchestra Nazionale di Francia. Ha inoltre studiato con il maestro Ghiani, primo flauto del Teatro Lirico. Attualmente prosegue gli studi al Conservatorio Martini di Bologna, dove è iscritto al corso accademico di Tarozzi.
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Aggiornamento:
11/08/2023, 20:40