PROGETTO ‘MEDITERRANEU’, GIOVANI AL LAVORO PER COMUNITÀ PIÙ SOSTENIBILI

Dalla scuola plastic free alla riqualificazione di zone di pregio della propria città, dai concerti ecologici al sistema di riciclo dell’acqua per l’orto, passando per una mobilità cittadina più sicura ed eco-sostenibile, l’aumento delle aree verdi nei centri abitati o il riuso e il riciclo della posidonia spiaggiata.

Data:
5 giugno 2023

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Dalla scuola plastic free alla riqualificazione di zone di pregio della propria città, dai concerti ecologici al sistema di riciclo dell’acqua per l’orto, passando per una mobilità cittadina più sicura ed eco-sostenibile, l’aumento delle aree verdi nei centri abitati o il riuso e il riciclo della posidonia spiaggiata.

Sono in totale 24 i progetti di sostenibilità ambientale, sociale ed economica ideati da 80 ragazzi sardi tra i 16 e i 19 anni, divisi in squadre, che partecipano al progetto europeo ‘MediterranEu - Giovani che cambiano il mondo’, format realizzato e implementato dall’associazione Rumundu, capofila del progetto e fondata da Stefano Cucca. Il progetto si avvale del supporto della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta da Emmanuele F. M. Emanuele, in collaborazione con la Fondazione Alghero, con i Comuni di Alghero e Quartu Sant’Elena e l’associazione Rondine Cittadella della Pace.

Progetti validi, innovativi e subito applicabili, volti a ripensare le comunità d’appartenenza in ottica di economia circolare: un supporto pratico e operativo alle comunità locali che arriva direttamente dai ragazzi, dal futuro”, sottolinea Stefano Cucca, che è passato dal giro del mondo in bicicletta, dieci anni fa, allo sviluppo e supporto di progetti ad alto impatto sociale.

Siamo orgogliosi di aver finanziato tramite i fondi di Coesione Sociale un progetto ambizioso e di qualità come MediterranEU, capace di dare valore al protagonismo giovanile, perché coinvolge ragazzi che parlano di economia, di svolta Green, di un futuro diverso - spiega l’Assessore alle Politiche Sociali e Generazionali del Comune di Quartu Marco Camboni -. L’attenzione dell’Amministrazione comunale verso questa fascia d’età è d’altronde ormai sotto gli occhi di tutti. Abbiamo di recente aperto un centro di aggregazione giovanile e ora lavoriamo a una progettualità di durata che prevede la valorizzazione delle iniziative che i ragazzi stanno mettendo in campo”.

Si è partiti dalle discussioni in classe, nelle quali i ragazzi hanno espresso le proprie idee, rappresentato i propri obiettivi e i propri programmi per raggiungerli - prosegue l’esponente della Giunta Milia -. Da un punto di vista esperienziale ritengo che il viaggio a Bruxelles rappresenterà sicuramente un valore aggiunto: in Belgio i ragazzi toccheranno con mano la realtà sociale e lavorativa, e avranno quindi modo di capire nel dettaglio quali possibilità hanno i giovani nell’Europa di oggi e di domani”.

È la quarta edizione del progetto, partito con l’obiettivo di promuovere una nuova forma di imprenditoria giovanile, con ricadute positive sul territorio, e di insegnare ai ragazzi a fare impresa immaginando nuovi modelli di sviluppo basati sull’economia circolare. Dopo una prima fase di promozione e selezione dei partecipanti, il progetto è proseguito con la attività formative e i percorsi di innovazione sociale, con incontri in presenza e online della durata di tre mesi e un ulteriore periodo di incubazione delle iniziative all’interno della Rumundu Academy.

Ora arriva la fase clou, ad Alghero il 5 giugno e a Quartu Sant’Elena, l’8 giugno all’ex Convento dei Cappuccini, con l'evento dal titolo ‘HackUN – Hacheriamo le nostre comunità per un futuro sostenibile in linea con gli obiettivi delle Nazioni Unite’, che andrà a chiudere l’hackathon (al quale partecipano, a vario titolo, esperti di diversi settori dell'informatica) in corso sulla pagina Instagram di Rumundu, dove si stanno votando i progetti più interessanti ideati dai ragazzi. I voti social, insieme alle valutazioni di una giuria di esperti, decreteranno il miglior progetto e quindi il team vincitore, che verrà selezionato per un ulteriore periodo formativo nelle istituzioni europee a Bruxelles.

Con questo progetto abbiamo messo su un percorso formativo intenso che, partendo dall’analisi del contesto, ha portato i giovani a immaginare nuovi modelli di crescita del territorio, facendo impresa - spiega Cucca, promotore del progetto -. La Sardegna diventa così un punto di riferimento per progetti di innovazione sociale in tutto il bacino del Mediterraneo, giocando un ruolo fondamentale nel creare un ponte tra le diverse culture e spingendo i giovani a essere attori protagonisti del cambiamento, veri e propri changemaker”.

Non solo. Parallelamente alle attività che coinvolgono i giovani in Sardegna c’è anche la sezione internazionale del progetto, che coinvolge dodici giovani provenienti da Paesi in conflitto di Europa, Africa, Americhe e Medio Oriente. Dopo aver convissuto nella World House internazionale dell’associazione Rondine Cittadella della Pace in Toscana e aver frequentato un Master in Global Governance, Intercultural Relations e Peace Process Management dell’Università degli Studi di Siena, a ottobre affrontano un periodo di incubazione all’interno della Rumundu Academy per far nascere idee di impresa sostenibili, profit e no profit, che possano diventare startup in grado di incidere nella realtà locali, innescando un profondo cambiamento sociale, economico e politico. Durante l’evento finale a ottobre saranno decretati i migliori progetti di entrambe le sezioni che saranno a disposizione delle istituzioni per la loro realizzazione.

Con la Fondazione Terzo Pilastro sono al fianco dell’associazione Rumundu ormai da quattro anni, per supportare ed implementare questo progetto che ha dimostrato, nel tempo, di essere assolutamente innovativo, strategico e di elevato impatto sociale - commenta F. M. Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale -. Il progetto ‘MediterranEu’ coniuga la formazione avanzata dei giovani sulle tematiche più attuali della nostra epoca, con l’esigenza sempre più imprescindibile di realizzare buone pratiche di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, creando in questa maniera terreno fertile per la nascita di nuove startup e di un’imprenditoria giovanile competente, responsabile e consapevole delle sfide globali che ci apprestiamo ad affrontare. Un grande valore aggiunto il fatto di formare anche 12 giovani provenienti da zone di conflitto dell’area mediterranea, dando loro l’opportunità di approfondire tematiche fondamentali quali la mediazione dei conflitti e la sostenibilità ambientale, secondo il principio a me caro, e oggi più che mai indispensabile, che consiste nel promuovere lo sviluppo economico e sociale all’interno dei Paesi che ne hanno reale necessità”.  

Attraverso i suoi progetti Rumundu ha formato ad oggi più di 1.500 ragazze e ragazzi delle scuole secondarie della Sardegna, ha implementato centinaia di progetti, alcuni diventati promettenti startup, e ha portato i team vincitori in California e due volte a Bruxelles. Il progetto prende le mosse dall’iniziativa dell’Onu SDSN Youth dedicata ai giovani e nata dai report sul livello di avanzamento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) nei 24 Paesi del Mediterraneo, che evidenzia alti livelli di povertà, disoccupazione, scarsa scolarizzazione, disuguaglianze di genere e divario digitale soprattutto in aree come la Sardegna. Rumundu opera in quest’ambito per formare una nuova giovane classe dirigente che abbia le competenze e le capacità di invertire la rotta.

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Aggiornamento:
05/06/2023, 19:46

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