PROGETTO 'MEDITERRANEU', QUARTU INVESTE SUI GIOVANI E SULL'INNOVAZIONE SOCIALE

Alti livelli di povertà, disoccupazione, disuguaglianze di genere, divario digitale. Sono solo alcune delle criticità registrate dall'ultimo rapporto delle Nazioni Unite, che studia il livello di avanzamento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile nei 24 Paesi del Mediterraneo. Quartu vuole dare il proprio contributo per invertire la rotta.

Data:
9 febbraio 2023

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Alti livelli di povertà, disoccupazione, disuguaglianze di genere, divario digitale. Sono solo alcune delle criticità registrate dall'ultimo rapporto delle Nazioni Unite, che studia il livello di avanzamento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile nei 24 Paesi del Mediterraneo. Quartu vuole dare il proprio contributo per invertire la rotta. E vuol farlo dando una possibilità ai propri giovani, investendo sulla formazione. Il Comune parteciperà al programma promosso dall’associazione Rumundu “MediterranEU - Giovani che cambiano il mondo”, inserito tra i progetti di coesione sociale voluti dall’Assessorato ai Servizi Sociali.

Con l'adozione dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dei suoi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), nel 2015 193 Stati membri dell'ONU si sono impegnati a raggiungere obiettivi internazionali vincolati nel tempo per la Prosperità, le Persone, il Pianeta, la Pace e il Partenariato (le 5P). Hanno riconosciuto che la fine della povertà in tutte le sue forme, l'arresto della violenza e dei conflitti armati devono andare di pari passo con politiche governative e strategie di sviluppo che favoriscano la crescita economica e affrontino una serie di bisogni sociali, tra cui l'istruzione, la salute, la protezione sociale e le opportunità di lavoro, affrontando al contempo il cambiamento climatico e la protezione dell'ambiente.

Con il progetto “MediterranEU”, arrivato alla sua quarta annualità, Rumundu, ora anche in sinergia con il Comune di Quartu e in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU, si impegna a formare una nuova classe dirigente che abbia le competenze e la forza di affrontare tali problemi, con l’obiettivo di prendere in mano le sorti del Mediterraneo attraverso progetti concreti e condurlo verso un futuro di sostenibilità economica.

La Sardegna gioca un ruolo fondamentale: una piccola isola che può fare da ponte tra diverse culture, spingendo i giovani ad essere attori protagonisti del cambiamento. L’Isola si candida a diventare hub del Mediterraneo per lo sviluppo di progetti di innovazione sociale, percorsi di incubazione e di alta formazione per la nascita di startup ad alto valore economico e basso impatto ambientale. Per raggiungere questo ambizioso ma realistico obiettivo, ripartirà tra pochi giorni il progetto MediterranEU, che apre al Sud dell’Isola grazie al coinvolgimento tra i partner del progetto del Comune di Quartu Sant’Elena.

MediterranEU è un progetto molto ambizioso ma allo stesso tempo anche molto reale e concreto - commenta l’Assessore ai Servizi Sociali e alle Politiche Generazionali di Quartu Marco Camboni -. E merita un interesse particolare anche perché rivolto ai giovani. Dobbiamo cogliere la voglia dei nostri ragazzi di cimentarsi, ascoltare le idee imprenditoriali di questi giovani e orientarle verso la formazione: è un accompagnamento all’impresa che rappresenta anche una scelta territoriale assolutamente adeguata, in considerazione della grandezza della città che amministriamo e in cui viviamo e del ruolo che Quartu deve assurgere nel bacino Mediterraneo. Sono pertanto entusiasta dell’inizio del progetto, perché pienamente coerente con quelle che sono le aspettative dell’assessorato in termini di politiche generazionali e anche perché sono sicuro che le attuali aspettative si trasformeranno in risultati”.

Il progetto si sviluppa in due direzioni: internazionale e locale. Il percorso formativo locale è rivolto a 120 giovani, 40 del Comune di Quartu, di età compresa tra i 16 e i 19 anni. Partendo dall’analisi del contesto, i ragazzi si impegnano a immaginare nuovi modelli di crescita del territorio, facendo impresa e dialogando con la classe dirigente. Beneficiari diretti sono gli studenti delle scuole secondarie, che a partire da oggi ed entro il 28 febbraio potranno invaire la loro candidatura sul sito www.rumundu.com, nella pagina dedicata al progetto, presentando una lettera motivazionale.

In parallelo si attuerà il percorso formativo internazionale rivolto a 12 giovani provenienti da aree in conflitto (Israele-Palestina, Mali, Nigeria, Serbia-Kosovo, Azerbaigian-Armenia, Colombia, Russia-Cecenia). Dopo aver convissuto nella World House internazionale dell’associazione Rondine Cittadella della Pace, il gruppo affronta presso la Rumundu Academy un percorso di alta formazione finalizzato a favorire la nascita di progetti in grado di incidere nella realtà locali dei rispettivi Paesi, innescando un profondo cambiamento sociale, economico e politico nel Mediterraneo.

Il progetto prevede un preciso crono-programma con attività in presenza e online, dove condividere idee, aspirazioni, bisogni in un percorso formativo ricco e originale, che comprende momenti di didattica, laboratorio d’impresa, progettazione sociale, tirocinio ed esperienza sul campo. A tenere le attività, il cui filo conduttore sarà approfondire modelli di sviluppo economici alternativi al modello consumistico, un team qualificato di docenti, esperti e professionisti dei principali settori dell’economia euro-mediterranea. La fase successiva permetterà ai migliori progetti di partecipare alla ‘Social Innovation School’, sviluppato dalla Rumundu Academy, la prima scuola di innovazione sociale del Mediterraneo, con docenti e consulenti di profilo internazionale che aiuteranno i giovani a mappare e disegnare il loro modello di business. Il team vincitore avrà l’opportunità di fare un’esperienza presso le istituzioni europee.

Rumundu - come racconta Stefano Cucca, Presidente dell’associazione - diventa un incubatore di terza generazione, caratterizzato dalla specializzazione in attività di supporto alla cooperazione nell’ambito di cluster e network e nell’acquisizione di uno stile di gestione imprenditoriale sostenibile in linea con le sfide del nuovo millennio, con l’obiettivo di promuovere la Sardegna come punto di riferimento nel Mediterraneo per progetti di innovazione sociale capaci di contribuire al raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu”.

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Aggiornamento:
10/02/2023, 13:47

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