LUDOPATIA, PRESENTATO IL PIANO REGIONALE CONTRO IL GIOCO D’AZZARDO

Presentato ieri a Quartu il Piano del Gioco D’Azzardo Patologico della Regione Sardegna presso gli spazi dell’ex Convento dei Cappuccini. L’evento è stato promosso dal Settore Politiche Sociali del Comune di Quartu Sant’Elena alla presenza dell’Assessore Marco Camboni e della dottoressa Graziella Boi, Responsabile scientifica del Piano, Direttore del DSMD Zona Sud e del Centro per il Trattamento dei Disturbi Psichiatrici correlati ad Alcol e Gioco d’Azzardo Patologico. 

Data:
21 dicembre 2022

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Presentato ieri a Quartu il Piano del Gioco D’Azzardo Patologico della Regione Sardegna presso gli spazi dell’ex Convento dei Cappuccini. L’evento è stato promosso dal Settore Politiche Sociali del Comune di Quartu Sant’Elena alla presenza dell’Assessore Marco Camboni e della dottoressa Graziella Boi, Responsabile scientifica del Piano, Direttore del DSMD Zona Sud e del Centro per il Trattamento dei Disturbi Psichiatrici correlati ad Alcol e Gioco d’Azzardo Patologico. 

L’incontro, aperto alla partecipazione di attori del Terzo Settore, organizzazioni sindacali e datoriali, era finalizzato all’illustrazione del Piano Regionale del Gioco d’Azzardo e alla programmazione di azioni congiunte nel territorio. Il Piano, derivante dalla legge regionale n.2 dell’11 gennaio 2019, mira a contrastare la diffusione del disturbo del Gioco d’Azzardo che ha assunto nel periodo immediatamente successivo all’emergenza sanitaria un carattere sempre più pervasivo e diffuso.

 

In particolare, il Piano consente di programmare interventi omogenei di prevenzione, cura e riabilitazione volti a ridurre la frammentarietà dei processi in essere nei servizi delle Asl regionali. A questo scopo lo strumento offre tutta una serie di riferimenti e indirizzi per l’implementazione di azioni basate sull’evidenza a cui tutte le organizzazioni operanti nel settore, ciascuna per le proprie competenze e responsabilità, possono riferirsi nella programmazione dei loro interventi. “E’ un dovere per le amministrazioni pubbliche mantenere alta la vigilanza su questi fenomeni ed il nostro Comune in particolare intende rafforzare questa azione ancorandosi solidamente ai riferimenti preventivi ed operativi già esistenti: per questo siamo orgogliosi oggi di presentare in città il Piano Regionale contro il disturbo patologico del Gioco d’Azzardo, una cornice fondamentale da cui partire per strutturare azioni concrete nel nostro territorio”, ha detto l’Assessore Marco Camboni in apertura dei lavori. “Sappiamo quanto sia pericolosa la sottovalutazione del problema: molto spesso si cade nella dipendenza senza quasi accorgersene, ma è sempre più frequente il passaggio dalla curiosità ludica ad un vero e proprio percorso patologico. Occorre innanzitutto investire nell’informazione e nella prevenzione primaria. L’individuazione e  la presa in carico tempestiva del disturbo consente inoltre un’accelerazione anche nel percorso di guarigione”, afferma Camboni. “Partendo dalla prevenzione e dalla formazione sicuramente saremo in grado di creare dei presidi progettuali ed educativi che sicuramente ci porteranno a contrastare questa fenomenologia molto pericolosa”.

Bingo, scommesse sportive, Lotterie istantanee e tradizionali, superenalotto:  a Quartu il fenomeno del gioco d’Azzardo è aumentato esponenzialmente negli ultimi anni. Lo dimostrano gli ultimi dati disponibili riferiti agli anni 2018 e 19: per l’annualità 2018 le cifre giocate in totale ammontano a 95 milioni e 524 mila euro, mentre nel 2019 le somme ammontano 104 milioni e 505 mila euro.

“Concordiamo sul fatto che il presidio del territorio sia un aspetto fondamentale del nostro comune lavoro”, ha detto la dottoressa Boi riferendosi alle parole pronunciate dall’Assessore Camboni. “E’ importante parlare di gioco d’azzardo perché è una patologia relativamente giovane. Noi abbiamo visto la diagnosi di gioco d’azzardo vera e propria solo nel 2015. Sino ad allora si parlava di un generico “discontrollo degli impulsi”, una sorta di disturbo compulsivo ma nulla di più. Oggi questa dipendenza è codificata nel SSN all’interno dei Lea e gode di libero accesso ai servizi esente ticket. I servizi nel territorio però stentano a decollare perché in questi ultimi anni è diminuito il numero dei medici e degli specialisti: queste carenze organiche determinano un rallentamento nell’erogazione dei servizi a fronte di un bisogno crescente”. La dottoressa Boi ha poi annunciato l’imminente lancio di una campagna di sensibilizzazione attraverso uno spot contro la ludopatia che andrà in onda nelle principali emittenti televisive regionali.

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Aggiornamento:
21/12/2022, 14:15

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