A SA DOM'E FARRA ANTICHI RITI LABORATORI ED ESPOSIZIONI: BRILLA SEMPRE LA TRADIZIONE

Un altro fine settimana denso di eventi a Sa Dom’e Farra, con la tradizione assoluta protagonista.

Data:
5 ottobre 2022

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Un altro fine settimana denso di eventi a Sa Dom’e Farra, con la tradizione assoluta protagonista. Nell’ambito della rassegna ‘Si ghetat custu bandu’ la casa campidanese più nota in Sardegna, con la sua grande valenza identitaria, torna protagonista, col suo immutato fascino storico e con la sua splendida architettura. Dai laboratori alle esposizioni, fino gli spettacoli con gli antichi riti quartesi: un tuffo nel passato dell’isola.

Giovedì 6 ottobre, alle ore 19, apre la tre giorni il laboratorio sartoriale sul costume sardo, curato dall’Associazione Femminas. L’evento prevede la dettagliata illustrazione dell’antico metodo di imbastimento dei vari pezzi dell'abito tradizionale femminile, con un focus particolare sulla camicia e sulle sue varie fasi di lavorazione.

L’Associazione Nodas, che negli anni ha contributo a far conoscere la musica, i canti e gli strumenti tradizionali della Sardegna, partecipando a numerose rassegne in Sardegna, in Italia ed all’Estero, curerà invece l’evento di venerdì 7 ottobre, anch’esso con inizio previsto per le ore 19: uno spettacolo di antichi riti quartesi. Si intende infatti riportare all’attenzione della cittadinanza alcuni culti popolari che rischiano di essere dimenticati.

Tra questi vi è S’imbrusciadura, un rituale taumaturgico o di liberazione del male tipico della zona del Campidano di Cagliari, infatti molto di frequente proprio in questa zona dell’Isola si verificavano eventi straordinari che richiedevano l’ausilio di donne dotate di poteri terapeutici. Nel rituale una giovane donna colpita da un grosso spavento, rappresentato da un figura che rappresenta il male, viene guarita da due guaritrici dette “brusciasa”, le quali operano la guarigione recitando preghiere (brebus) invocative e effettuando il rituale de S’affumentu o affumicamento sopra il corpo della malcapitata. Guarire la malcapitata era poi motivo per far festa tutti insieme.

E poi il rituale dell’argia, una sorta di liberazione dal male, in cui una sorta di ragno, con la sua puntura, determina nel malcapitato un grande malessere, che veniva interpretato come uno stato di possessione. Per liberare dal male il posseduto si procedeva all’identificazione dello stato civile dell’argia, cioè se era vedova, sposata o nubile, tramite balli e canti. Anche in questo caso, una volta sconfitto il male, era festa grande.

Sempre venerdì, ma anche il giorno successivo, sabato 8, dalle 17 alle 20, è inoltre prevista un’esposizione degli antichi costumi quartesi, a cura dell’associazione Su Scrignu de Campidanu. E la stessa associazione, insieme a Boxis Campidanesas, sarà protagonista anche del laboratorio di poesia campidanese in programma alle 19. L’iniziativa, che pone particolare attenzione sui componimenti della tradizione, intende coinvolgere anche i giovani in un’arte che a Quartu ha sempre affascinato tanti cittadini, molti dei quali sono poi diventati anche attori protagonisti del panorama isolano, diventando a loro volta motivo di ispirazione.

Gli eventi in programma come ogni settimana saranno annunciati da ‘su bandidori’, che andrà in giro per le strade della città, proprio come da antica tradizione.

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Aggiornamento:
05/10/2022, 16:34

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