Tre giorni dedicati alla riflessione sul futuro di Quartu Sant’Elena e all’evoluzione della dimensione urbana, culturale e identitaria nelle città in Sardegna. Questo è “Pintai Bisus- Incontri suggestioni e dialoghi sul futuro della e delle città”. Il progetto, promosso dal Comune di Quartu Sant’Elena e realizzato insieme a Mari e Miniere è stato presentato ieri nella sede dell’Ex Convento dei Cappuccini a Quartu.
PINTAI BISUS nasce con l’ambizione di mettere in moto un esercizio di immaginazione e di creazione di idee basate sui tre concetti di città, lingua, litorale: tre topoi accomunati dalla coesistenza fra l’elemento della concretezza e quello dell’astrattezza, profondamente legata all’immaginario e all’identità della Sardegna.
“Pintai Bisus” significa letteralmente “dipingere sogni”, ossia IMMAGINARE: attraverso questo sottile filo conduttore si dipanano i tre appuntamenti quartesi iscritti nel circuito regionale di Mare e Miniere, Rassegna Itinerante di Musica, Teatro, Danza e Cinema, alla quale aderisce da un anno anche la terza città della Sardegna.
“Nel sottotitolo dell’iniziativa abbiamo usato un singolare e un plurale-la città e le città- partendo da un presupposto di base: la storia della Sardegna ha conosciuto i suoi momenti migliori quando le città funzionavano” ha spiegato il Sindaco di Quartu Graziano Milia durante la conferenza stampa. “Dai Fenici all’epoca imperiale, dal periodo giudicale alla dominazione catalana ed ancora nella Sardegna di fine 800: quando le città funzionano funziona l’intera isola, se ne avvantaggiano tutti. Oggi si parla molto di spopolamento delle aree interne: in realtà si tratta di un problema più ampio, che riguarda l’intera isola. La Sardegna si spopola perché oggi è priva di ruolo e funzione. Bisogna ripartire da questo.”
Quartu intende dare il suo contributo al dibattito provando a ridefinire innanzitutto la sua identità: “Non è sufficiente abbellire le città, non basta tappare le buche, per fare un esempio calzante - ha proseguito il Primo Cittadino -. È sicuramente importante, ma non garantirebbe a Quartu l’acquisizione di un ruolo per il futuro. Le città vanno anzitutto pensate, senza preclusione per la modernità. Bacaredda lo fece per Cagliari, spostando appunto ruoli e funzioni. Lo stesso dobbiamo fare per Quartu. Oggi la riqualificazione delle Fornaci Picci, il progetto di rilancio delle Distillerie Capra, un Poetto diverso, l’acquisizione di nuove aree di pre-parco attorno al Molentargius sono azioni che vanno appunto in questa direzione: stiamo ripensando la città con l’idea di darle ruolo e funzione. Un ragionamento che va fatto per tutta la Sardegna”.
Mauro Palmas, direttore artistico di Mare e Miniere, ha ricordato che “il Festival è ormai un punto di riferimento del panorama regionale, finanziato dalla Regione e dai diversi Comuni che fanno ormai parte della rete, compreso il Comune di Quartu. Mare e miniere documenta tutto, anche questi eventi che stiamo presentando ora, con riprese audio e video. Tutte le riprese fatte negli anni ci permetteranno di produrre un docufilm”.
La Coordinatrice del progetto Lorena Carboni ha precisato che l’evento è stato “pensato appositamente” per la città di Quartu. “Bisogna pensare, fantasticare, ma partendo da dati concreti, con l’obiettivo di modificare la percezione di paese che molte, troppe persone hanno ancora di Quartu. La transizione in città si può fare, muovendosi fuori dagli schemi, con ragionamento non omologati, con laboratori dove l’esperienza e i contributori audio-video ci aiutano a ragionare”.
Infine ha preso la parola l’assessore Aldo Vanini, che giovedì 26 maggio inaugurerà la rassegna quartese riflettendo sul grande tema dell’urbanistica intesa come strumento per interpretare i bisogni delle persone e delle comunità: “Quartu deve svolgere un ruolo importante nel contesto metropolitano e regionale. Ogni cittadino ha i suoi desideri per la città; sicuramente non è possibile realizzare tutti i sogni, ma il mio ruolo prevede anche trasformare questa immaginazione in realtà. Occorre però cogliere quelle opportunità in termini di risorse finanziarie e umane che probabilmente senza un ordine governato non riuscirebbero a esprimersi in un unico sistema. Noi, come tutte le Amministrazioni, ci scontriamo anche con problemi burocratici, ma è necessario un momento di incontro, per ascoltare idee e desideri. L’urbanistica ha la funzione di disegnare, di definire la città; ecco perché chi la governa deve avere chiaro in mente quali sono le funzioni che ancora non vengono espresse. Lo scopo di questa Amministrazione è quindi quello di fornire le basi affinché questa città possa esprimersi. Questa discussione tocca temi sia di natura fisica che di natura morale, è un’eccellente punto di partenza”.
IL PROGRAMMA DELLE INIZIATIVE:
“IMMAGINARE UNA CITTA’” – Una riflessione su Quartu Sant’Elena
Si parte Giovedì 26 maggio nella splendida cornice del Convento dei Cappuccini a partire dalle 19.30 con “IMMAGINARE UNA CITTA’” – Una riflessione su Quartu Sant’Elena
Dialogheranno: Aldo Vanini, assessore all’Urbanistica Comune di Quartu Sant’Elena; Giovanni Columbu, regista; Marco Useli, artista visivo. Modera l’incontro Lorena Carboni. Letture di Ambra Pintore tratte da “Le città invisibili” di Italo Calvino.
Dalle suggestioni calviniane delle “Città invisibili” Quartu Sant’Elena viene assunta come paradigma della complessità e della trasformazione delle diverse realtà urbane della Sardegna. La città di Quartu oggi è titolare di un immenso patrimonio urbano per lo più destrutturato e privo di funzione che necessita di essere radicalmente ripensato e restituito alla collettività. Per questo occorre recuperare una visione di città capace di superare le sue contraddizioni, mettendo in evidenza i concetti di recupero, di innovazione sostenibile e di pianificazione, in spirito di radicale discontinuità rispetto al passato: al centro dell’ambiente urbano devono esserci le persone e il loro benessere. La vita degli individui deve essere inserita al centro della programmazione, dentro spazi funzionali e di qualità, con una pianificazione attenta, capace di attirare nuove risorse e talenti e di riprogettare la città rendendola un luogo di vita bello, completamente rinnovato e coerente con i principi dell’Agenda di sviluppo 2030 dell’Onu.
Giovedì 2 Giugno secondo appuntamento dal titolo “IMMAGINARE UNA LINGUA”. Incontro con l’autrice Maria Gabriela Ledda. Con la partecipazione di Elena Ledda e Simonetta Soro. Modera l’incontro Lorena Carboni.
Così come la definizione degli spazi urbani nella dimensione della città, anche la ricerca di una dimensione spaziale nell’espressività linguistica è parte integrante dell’esercizio collettivo verso una cittadinanza matura, piena e consapevole, capace di creare un nuovo stile di convivenza dentro percorsi di sviluppo originali, catalizzatori di energie e di rinnovate dinamiche di interesse culturale e civile. Coltivando l’esercizio dell’immaginario si può riscoprire una lingua ancora viva nella quotidianità, capace di esprimere il passato, il presente e il futuro di una comunità.
Domenica 5 Giugno terzo ed ultimo appuntamento dal titolo “IMMAGINI DALLA SPIAGGIA”- Poesia e musica sul mare Con Simonetta Soro, voce recitante; Mauro Palmas, liuto cantabile; Francesco Medda Arrogalla, live electronics
Un viaggio attraverso memorie, esperienze e suggestioni legate al mare, elemento primigenio ed essenziale, il cui orizzonte infinito si rispecchia nella dimensione collettiva e individuale delle comunità affacciate alla costa. Una riflessione che parte dalle simbologie dei luoghi e della natura e approda nell’assunzione di piena coscienza del bene collettivo da vivere, tutelare e valorizzare.
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Aggiornamento:
26/05/2022, 11:12