Sostenere le famiglie, promuovere il loro benessere e prevenire situazioni di disagio anche temporanee con interventi personalizzati e specialistici. Nasce con questo intento il “Centro diffuso per le famiglie”: un luogo di ascolto e sostegno, rivolto ai minori e alle famiglie residenti nei comuni del Plus ambito Quartu-Parteolla, di cui fanno parte, insieme al comune di Quartu anche Sinnai, Dolianova, Maracalagonis, Donori, Serdiana, Soleminis e Burcei. Il progetto è stato presentato a Quartu, presso la sede istituzionale cittadina all’ex Convento dei Cappuccini, alla presenza dell'assessore comunale ai Servizi Sociali Marco Camboni, di Daniela Sitzia Direttore Generale Anci Sardegna, del Responsabile della Direzione Politiche Sociali della Regione Sardegna Giovanni Deiana, di Antonello Caria responsabile della Fondazione Polisolidale Onlus partner di progetto.
In particolare il Cpf si rivolge alle famiglie con figli minori, a quelle monoparentali, alle giovani coppie, alle famiglie di recente migrazione e a tutti quei nuclei che si trovano ad affrontare difficoltà temporanee o che desiderano approfondire determinati aspetti legati alla famiglia e alla funzione educativa che essa svolge. Il Centro si rivolge inoltre a tutte le famiglie che intendono intraprendere un progetto di affido o di adozione
Il progetto nasce nell’ambito del Plus in collaborazione con Anci Sardegna e con il sostegno della Direzione Generale delle Politiche Sociali della Regione Sardegna, e opererà su due sedi: una a Quartu, presso la sede dei servizi socioeducativi del Comune di Quartu in via Vespucci, l’altra a Sinnai, presso la sede della Fondazione Polisolidale Onlus, che gestirà il servizio appena attivato in città.
“Il progetto Centro diffuso per le famiglie ha come ambito di intervento l’intero territorio del PLUS, con i comuni del Parteolla e quelli del sub ambito di Sinnai”, ha spiegato l’assessore Comunale Marco Camboni inaugurando la mattinata di lavori all’ex Convento. La scelta di presentare qui il nuovo servizio non è casuale: “Per Quartu il progetto interviene in favore di circa 30 mila famiglie per un popolazione totale di oltre 68 mila abitanti”
“Anche il territorio di Quartu vive la complessità di un’epoca in cui il concetto di famiglia tradizionale non è più l’unico modello di riferimento: la famiglia moderna è rappresentata sempre più spesso da un solo genitore e un solo figlio. I nuclei monogenitoriali sono composti spesso da madri sole, che si trovano a far fronte alle necessità del quotidiano e ad un compito educativo non sempre condiviso in caso di conflittualità con l’ex coniuge. In questo scenario si inseriscono poi le nuove difficoltà -relazionali, sociali, affettive-imposte da due lunghi anni di pandemia, con una crescita del disagio minorile, accresciute frizioni all’interno della coppia e della famiglia”.
Per questo il progetto è stato articolato in modo peculiare per le esigenze di Quartu sant’Elena, comprendendo variegate risposte alle diverse manifestazioni delle problematiche genitoriali, all'infanzia ed al disagio minorile.
I servizi che vengono proposti riguardano, il Sostegno psicologico; la Consulenza legale; la Mediazione familiare; la Consulenza, informazione, sensibilizzazione e accompagnamento nei percorsi di affido e adozione; gli Incontri di sensibilizzazione alla genitorialità. Il progetto a Quartu si avvale di una sede dedicata in cui il gruppo di lavoro potrà accogliere le persone definendo progetti di servizio basata sull’esigenze mirata a quella famiglia ed alla persone che la compongono. Le famiglie di Quartu che si rivolgeranno al Centro avranno a disposizione oltre 3000 ore di servizio nell’arco di due anni in cui si articola il progetto, con operatori sociali specializzati con esperienza ultra decennale di minori.
“Questo progetto nasce con l’intenzione di mettere la famiglia al centro dell’azione di accompagnamento grazie ad un’equipe multifunzionale composta da assistente sociale, pedagogista e psicologa, in grado di erogare un sostegno concreto e mirato a famiglie e coppie dal punto di vista psicologico ma anche per gli ambiti relativi alla consulenza legale, mediazione familiare, consulenza e accompagnamento nei percorsi di affido e adozione, incontri di sensibilizzazione alla genitorialità, hanno spiegato le professioniste coinvolte nel progetto.
Molto soddisfatta si è dichiarata anche la direttrice di Anci Sardegna Daniela Sitzia, che nel sottolineare l’impegno pluriennale dell’associazione per l’apertura dei Centri per la famiglia e per un nuovo approccio sociale, ha anche ricordato quanto sia stato importante “prestare attenzione alla vivacità del territorio. Il nuovo metodo di lavoro che ci siamo dati guarda alla sinergia, alla sussidiarietà bidirezionale. Dobbiamo farlo diventare stabile nel tempo, affinché questo percorso diventi irreversibile”. E ancora: “Vogliamo trovare un’ulteriore intesa con la Regione per un percorso condiviso di formazione qualificata. Dobbiamo cogliere l’occasione della coprogettazione pubblico- privata prevista nel PNRR e ottenere così altri fondi”.
E un plauso “al Comune di Quartu, per essere riuscito, in collaborazione con ANCI, ad avviare il servizio” è arrivato anche dal dirigente delle Politiche Sociali della Regione Sardegna Giovanni Deiana. “Abbiamo avviato con Anci una collaborazione, siglata anche con un protocollo d’Intesa, proprio per l’apertura nei Plus della Sardegna di centri che mettano al centro del progetto le famiglie, in un’ottica di connessione e di interoperatività - ha aggiunto -. Sono politiche che si stanno consolidando nel tempo, perché solo così, se queste condotte diventano routine, possono incidere veramente” ha concluso.
É infine intervenuto Antonello Caria della Fondazione Polisolidale Onlus, che nel confermare “l’importanza di favorire la connessione tra operatori sociali del territorio, con linguaggi condivisi, per mettere queste risorse concretamente a regime” ha anche anticipato che “il centro per la famiglia proporrà anche uno spazio di ascolto telefonico: grazie a un approccio discreto sarà possibile una prima interpretazione, con una metodologia diversa e per alcuni casi più efficace”.
La sede operativa del CPF opera presso la Fondazione Polisolidale Onlus, in via della Libertà 141 a Sinnai, ma è presente anche una sede di progetto presso i locali di via Vespucci a Quartu. Si accederà al CPF tramite il Servizio Sociale Comunale, o tramite accesso spontaneo allo sportello o contattando il numero 070/800 7600, dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle 13:00
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Aggiornamento:
01/04/2022, 12:24