Un’area di circolazione convenzionale, territorialmente non esistente, che prende il nome di ‘Via della Casa Comunale’, per consentire l’iscrizione anagrafica dei cosiddetti ‘senza tetto’, dei ‘senza fissa dimora’ e di tutte quelle persone alle quali sono attribuibili altre particolari posizioni anagrafiche. È quanto ha stabilito la Giunta comunale di Quartu, con una delibera approvata all’unanimità nei giorni scorsi. La via, che ha ovviamente carattere esclusivamente fittizio, certificherà le iscrizioni con numero progressivo, attribuendo numeri dispari sia a coloro che hanno eletto il proprio domicilio nel Comune, ma che in realtà non hanno un vero e proprio recapito, sia a chi, in mancanza di un domicilio reale, risulta nato nel Comune. Nella via saranno invece iscritti con numero progressivo pari le persone aventi altre particolari posizioni anagrafiche, ma al di fuori dei casi citati.
Anche per evitare che l’istituto della residenza virtuale possa essere utilizzato quale espediente per porsi in una situazione di sostanziale irreperibilità, oltre che per garantire un contributo concreto e puntuale verso quelle persone che vivono una condizione di disagio e necessitano quindi di una mano d’aiuto dalla comunità, l’Amministrazione ha deliberato di avviare una costante azione di informazione e sostegno da parte del Servizio Sociale, rivolta appunto a garantire e facilitare il diritto alla residenza della persona in condizione di fragilità. Per avere subito un quadro chiaro dell’attuale situazione sarà pertanto subito avviato una verifica della correttezza dei dati attualmente in possesso dell’Ente. Se ne occuperà l’Unità operativa congiunta, composta da personale del Settore Affari Generali Organi Istituzionali, Servizi Demografici, URP e del Settore Politiche Sociali, che assicurerà la corretta e uniforme attuazione degli indirizzi della Giunta.
“Un’analisi effettuata dal settore competente ha evidenziato che il numero di casi attualmente registrati a Quartu è superiore alla media - spiega l’Assessore ai Servizi Sociali Marco Camboni -. Per questo abbiamo ritenuto opportuno intervenire, innanzitutto per verificare che si tratti di un dato ancora effettivo e, soprattutto, per garantire un puntuale servizio di supporto, informazione e sostegno da parte del settore Servizi Sociali del Comune. Siamo convinti che anche per quanto riguarda questo aspetto non possa esserci scollamento tra l’Anagrafe e i Servizi Sociali - prosegue -. Anzi, il consolidamento di questa sinergia troverà concretezza nell’avvio di un’Unità operativa congiunta che eviti un uso distorto della normativa e invece permetta una presenza puntuale del Settore, pronto a intervenire nella componente sociale, trovando le soluzioni necessarie in presenza di situazioni complicate. In sostanza si tratta di un’organizzazione che permetterà di essere ancora più incisivi e più vicini alle persone che hanno bisogno di aiuto. Perché ciò si realizzi e lo stato dell’arte resti sempre puntualmente monitorato abbiamo anche previsto che per le prossime registrazioni, esclusivamente in merito alle situazioni di disagio sociale dei cosiddetti ‘senzatetto’, la condizione soggettiva del richiedente sia subito messa a disposizione del Servizio Sociale di competenza, responsabile anche per quanto riguarda la validazione” conclude l’esponente della Giunta Milia.
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Aggiornamento:
26/08/2021, 17:05