Chiesetta di Bonaria ex oratorio delle anime

Noto anche come ‘Oratorio di Bonaria’, l'edificio nacque come ‘Oratorio delle Anime del Purgatorio’, perché in una delle sue cappelle si ricavò l'ossario dell'antico cimitero quartese.

Data:
5 gennaio 2022

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Noto anche come ‘Oratorio di Bonaria’, l'edificio nacque come ‘Oratorio delle Anime del Purgatorio’, perché in una delle sue cappelle si ricavò l'ossario dell'antico cimitero quartese.

Descrizione

Noto anche come ‘Oratorio di Bonaria’, l'edificio nacque come ‘Oratorio delle Anime del Purgatorio’, perché in una delle sue cappelle si ricavò l'ossario dell'antico cimitero quartese. Il contratto venne stipulato nel 1754 e già un anno dopo l'edifico risultava concluso, sebbene in maniera differente e con notevoli ampliamenti rispetto al progetto iniziale. Ci vollero poi altri cinque anni affinché fosse consacrato. Nel 1761 il Vescovo di Cagliari, Mons. Natta, diede alcune precise disposizioni pastorali per gli arredi dell'Oratorio e per la sistemazione del cimitero. Nel 1876, poi, in occasione del trasferimento del Cimitero nella nuova sede e della contemporanea destinazione ad oratorio della Chiesa di Pietro di Ponte, l'edificio fu ceduto alla Confraternita di Bonaria appena istituita. L'edificio ha subito nel tempo ampie manomissioni e un consistente intervento di restauro nel 1960; in quell'occasione si rifecero gli intonaci e si riparò la copertura; la cupola, che presentava ampie lesioni fu quasi integralmente ricostruita, fu rimossa la pavimentazione e sostituita con piastrelle in gres, si rinnovò l'impianto di illuminazione e si rifecero gli infissi, compreso il portone principale. Inoltre, per rendere più agevole l'ingresso dalla chiesa di Sant’Elena si ricavò una porta all'altezza della cappella della Vergine Assunta, la prima a sinistra della chiesa.

L'edifico è giunto a noi sostanzialmente inalterato nelle sue parti strutturali. Esternamente sono visibili solo la facciata e il lato sinistro; il fianco destro poggia sull'adiacente parrocchiale di Sant’Elena, il prospetto posteriore è chiuso dal muro dell’oratorio.

La facciata presenta un terminale a doppia inflessione con un motivo che venne adottato per la prima volta a Cagliari nelle Chiese di Santa Chiara e Santa Restituta. In essa gli unici elementi plastici sono costituiti dalle cornici modanate, che sottolineano il terminale e circoscrivono l'oculo ottagonale baroccheggiante sovrastante la porta rettangolare. Internamente l'edifico è costituito da una sola navatella, breve e stretta, voltata a botte con copertura impostata sopra una cornice modanata percorsa da dentelli classici, che si risolve nelle mensole su cui grava l'arco di trionfo a tutto sesto. Quest’ultimo è poi sottolineato da una modanatura a toro che continua lungo gli spigoli dei piedritti, costituiti da due paraste gravanti su plinti. La stessa cornice circoscrive l'arco che immette nelle tre piccole cappelle affacciate sulla navatella. Una quarta cappella, sicuramente esistente, dovette essere demolita probabilmente quando, tra gli ultimi decenni del Settecento e i primi dell’Ottocento, venne modificata la parrocchiale di Sant’Elena.

La cupola dell'edificio, coronata da una lanterna finestrata, è ottagonale e impostata su tamburo, ugualmente ottagono, che accoglie quattro finestre esagonali, di cui una cieca. Il raccordo tra il quadrato di base e l'ottagono del tamburo è risolto mediante i consueti pennacchi triangolari, sul modello della cupola realizzata dallo Spotorno alla Cattedrale di Cagliari.

Il presbiterio è separato dalla retrostante abside da un arco trionfale a pieno centro; l’ambiente alla sua sinistra nascque forse come sacrestia, munita di alta volta a botte estradossata.

Orari di apertura

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Ulteriori informazioni

Aggiornamento:
05/01/2022, 13:03

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